Capannoni crollati, strade deserte, silenzio irreale: così si presentava lo scorso maggio il distretto biomedicale di Mirandola che, con i 3.6 miliardi complessivi di fatturato e 15.000 addetti, è il fiore all’occhiello dell’economia emiliana.
Nato nel 1962 dall’intuizione di Mario Veronesi e specializzato inizialmente nei prodotti usa e getta in plastica per dialisi, plasmaferesi e terapie trasfusionali, il distretto è presto diventato oggetto di interesse per le multinazionali, attratte qui dai prodotti innovativi che il territorio riusciva a sfornare, dal