Il crescente supporto per la mobilità ciclabile
Il report Focus2R, realizzato grazie alla collaborazione tra ANCMA, Legambiente e Ambiente Italia, mette in luce un dato positivo: la disponibilità di piste ciclabili nei principali centri urbani italiani è aumentata del 53,7% rispetto al 2015. Questo incremento è un segnale importante per la mobilità sostenibile, che sta guadagnando terreno nel nostro paese. Città come Reggio Emilia e Cosenza si distinguono per una superficie ciclabile ben oltre la media nazionale, dimostrando che è possibile investire in infrastrutture per le biciclette.
Tuttavia, non tutte le realtà italiane possono vantare risultati simili. In Vibo Valentia, ad esempio, si registrano meno di 15 cm di pista ciclabile ogni 100 abitanti, un dato allarmante che evidenzia le disparità geografiche nel supporto alla mobilità su due ruote.
Non basta quindi un incremento quantitativo; è fondamentale migliorare anche la qualità e la distribuzione delle infrastrutture ciclabili.
Disparità tra Nord e Sud: un problema da affrontare
La questione della mobilità sostenibile in Italia non può prescindere dall’analisi delle differenze tra le varie regioni. Le città che realmente supportano la mobilità su due ruote sono ancora poche, e la mancanza di parcheggi dedicati è un ulteriore ostacolo. Infatti, meno del 5% delle città italiane dispone di oltre 45 stalli per biciclette ogni 1000 abitanti. Questo scenario solleva interrogativi sulla reale volontà delle amministrazioni di promuovere una mobilità più ecologica e accessibile.
Il mercato delle biciclette sta crescendo, e le amministrazioni si stanno sforzando di migliorare le infrastrutture, ma è sufficiente? La risposta sembra essere negativa, soprattutto se si considera che la mobilità su due ruote motorizzate sta vivendo una fase di espansione.
La densità di motocicli in Italia è in costante aumento, con città come Imperia, Livorno e Savona che guidano la classifica.
Le sfide per i motociclisti: corsie preferenziali e sicurezza
Nonostante l’aumento dei veicoli a due ruote, l’accesso alle corsie preferenziali per i motocicli è limitato. Solo il 13% delle città italiane consente l’accesso alle moto nelle corsie riservate al trasporto pubblico, un passo avanti rispetto al passato, ma ancora insufficiente per garantire una mobilità urbana efficace. Le zone a traffico limitato (ZTL) rappresentano un ulteriore ostacolo per i motociclisti, con poche città che mostrano segnali di cambiamento.
In termini di parcheggi, solo Firenze si distingue con 96 stalli ogni 1000 abitanti, mentre altre città come Napoli e Padova sono lontane dai livelli di efficienza richiesti.
La sicurezza dei motociclisti è un tema spesso trascurato: nonostante l’aumento dei veicoli a due ruote, solo il 28% dei comuni ha messo in atto misure prioritarie per la protezione dei motociclisti. La domanda che ci poniamo è: quanto tempo ci vorrà prima che le istituzioni rispondano alle reali esigenze dei cittadini?