Cos’è il monossido di carbonio?
Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore, incolore e insapore, che si forma principalmente a seguito della combustione incompleta di materiali organici. La sua pericolosità è accentuata dal fatto che non è percepibile dai sensi umani, rendendolo un killer silenzioso. Secondo le stime del Ministero della Salute, in Italia si registrano annualmente circa 500-600 decessi per intossicazione da CO, ma si ritiene che questo numero possa essere sottostimato.
Come avviene l’intossicazione?
Il monossido di carbonio è particolarmente tossico perché ha un’affinità molto alta per l’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue. Quando il CO viene inalato, si lega all’emoglobina formando la carbossiemoglobina, impedendo così il trasporto di ossigeno ai tessuti.
Questo porta a una condizione nota come ipossia tissutale, che può causare danni gravi e, in casi estremi, la morte.
Segnali di allerta e sintomi
I sintomi dell’intossicazione da monossido di carbonio possono variare a seconda della concentrazione del gas nell’ambiente. In presenza di basse concentrazioni, i sintomi possono essere assenti o lievi, ma con l’aumento della concentrazione possono manifestarsi cefalea, confusione, capogiri, nausea e visione alterata. Le persone più vulnerabili includono anziani, bambini e donne in gravidanza, che possono subire effetti più gravi anche a basse concentrazioni.
Prevenzione e sicurezza
Per prevenire l’intossicazione da monossido di carbonio, è fondamentale adottare alcune misure di sicurezza. Le autorità sanitarie consigliano di effettuare una regolare manutenzione degli impianti di riscaldamento e di non utilizzare apparecchi progettati per l’uso all’aperto in spazi chiusi.
Inoltre, è consigliabile installare rivelatori di monossido di carbonio, che possono avvisare in caso di presenza del gas tossico. Questi dispositivi sono essenziali per garantire la sicurezza domestica, ma non devono sostituire la manutenzione adeguata degli impianti.