Non è stato semplice, ma ci siamo riusciti. Inizio dalla fine a descrivere la maratona #SmartHackathon – La città accessibile organizzata dall’assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Lecce, capitanato da Gaetano Messuti, insieme all’assessorato all’Innovazione tecnologica guidato da Alessandro Delli Noci, all’Assessorato alle Politiche sociali guidato da Nunzia Brandi, e all’Associazione Movidabilia, ormai punto di riferimento sul territorio per eventi partecipati che riguardano la disabilità. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal sindaco Paolo Perrone.
GLI STUDENTI MAPPANO LE BARRIERE
Tre classi degli istituti Deledda e De Pace hanno fatto la differenza. Insieme ai disabili in carrozzella, ad alcuni sordi ed alcuni non vedenti hanno mappato delle aree del Comune di Lecce identificando le barriere architettoniche. Lo schema che abbiamo utilizzato l’abbiamo condiviso con Francesca Rossi dei LL.PP del Comune.
In sala anche una brava interprete di LIS, Monica Renna. Già che c’eravamo, abbiamo mappato anche gli stalli per disabili, gli edifici pubblici e spesso anche le attività commerciali (bar, pizzerie, negozi) per il loro grado di accessibilità, in modo da rendere un servizio anche al turismo accessibile.
Abbiamo fornito i file in formato e licenza aperti
Tutto questo lavoro è stato poi inserito in una mappa. Abbiamo fornito i file in formato e licenza aperti sul portale del Comune. Serviranno a redigere il P.E.B.A. (il Piano Eliminazione Barriere Architettoniche del Comune da presentare in Regione Puglia per poter ottenere un finanziamento). Cittadini, Amministrazione, soggetti portatori di interesse, professionisti ancora una volta insieme. Gli strumenti? Un gruppo accessibile su Telegram, app per Android e Apple (osm tracker e Wheelmap), una piattaforma openstreetmap e dei tools come Google sheet e Umap.
Tutto grazie a Internet. Sì, perché il 29 e 30 aprile, mentre noi mappavamo e pubblicavamo in opendata, si ricordava anche il giorno in cui l’Italia ha lanciato il primo ping per l’America passando dal satellite collegato con il Fucino e dove, tramite un terminale a riga di comando, ci fu il primo Login.
LA BARRA MOVIDABILIA
Il 29 aprile abbiamo fatto formazione teorica sugli strumenti e grazie all’avvocato Ilaria Pinnella anche sulla normativa. Divisi in squadre per ogni area colorata della mappa, gli 80 volontari con 6 capisquadra hanno iniziato a percorrere le vie della città. Tutti con un bell’adesivo colorato e una barra Movidabilia da 90 cm. Sì, perchè 90cm è la distanza minima sul marciapiede sotto la quale viene identificata una barriera architettonica (palo, rastelliera, semaforo, restringimento).
Oltre 1100 barriere sono state mappate e georiferite: ogni squadra inviava il file GPX registrato sul proprio smartphone al quartier generale dove oltre a me, c’erano i bravissimi Federico Cortese, Salvatore Maletesta, Claudio Mastropaolo. Abbiamo lavorato per 8 ore di seguito per elaborare, correggere, verificare i files ricevuti, estrarre i dati inseriti per le accessibilità degli edifici, creare una mappa e creare i file in formato aperto già inseriti sul portale del Comune. L’opendatamanager del Comune di Lecce, Raffaele Parlangeli, ha voluto fortemente la creazione della sezione cittadinanza attiva sul portale comunale dove quindi abbiamo pubblicato questi preziosissimi dati. La comunità smart aiuta la città ad essere più smart. E non viceversa come spesso, erroneamente, si usa professare.
GARA PER AIUTARE DISABILI
Maria Pia Desantis, anima e cuore del gruppo di Movidabilia, ci accudiva con merendine, panini, bibite. Mi sfotteva pure perchè assomiglio al maestro Vessicchio. Faceva in modo che noi 4 smanettoni potessimo fare un buon lavoro per la comunità. In verità lo spirito che ci ha trascinato era proprio il contrario. Eravamo noi grati a tutti gli altri. Vedere ragazzi appena diciottenni che passano due giorni a fare amicizia con disabili in carrozzella, a spingerli e testare sul campo le difficoltà che ogni giorno si incontrano, ad imparare come usare openstreetmap, a fare a gara a chi inserisse o ci comunicasse più barriere, ebbene tutto questo è stato uno straordinario esempio civico che il mondo, un passo alla volta, può essere un posto migliore. Abitato da persone migliori. Il minimo che potessimo fare era essere al servizio di questo momento speciale. Insieme a noi alcuni entusiasti eroi silenziosi del Comune di Lecce. Anche alcuni funzionari hanno partecipato sia alla mappatura che alla pulizia dei dati, essendo ormai esperti di dominio. Anche questo non è scontato. Grazie agli ormai esemplari Eugenia e Alessandro.
ABBATTUTE LE BARRIERE
Alcuni bambini si sono uniti alla mappatura. È stata dura, ma siamo contenti: non ci sono tante città in Italia che fanno mappe sulla disabilità, pubblicano in opendata e il Comune prende i dati per redigere il PEBA. Sono orgoglioso. Non è solo mappatura dal basso. Non è solo una politica illuminata che si apre. È un intero territorio che in maniera circolare cerca di risolvere problemi comuni. È un cerchio che si chiude e che va assolutamente esportato come buona pratica dappertutto. Abbiamo risolto i problemi di accessiblità? Certamente no. Abbiamo contribuito ad abbattere le barriere culturali per l’accessibililtà? Pensiamo proprio di sì. Il Comune ora ha avuto in dono questo materiale preziosissimo. Sta a lui custodirlo e farlo fruttare per il bene di tutti, di chiunque.