Museomix, i musei prendono la strada dell’innovazione

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Dall’11 al 13 novembre in 17 luoghi del mondo ci sarà Museomix. Una makeathon creativa, 3 giorni di lavoro di squadra, durante la quale comunicatori, designer, maker, programmatori informatici, esperti delle collezioni e mediatori culturali, riuniti in équipe da 6 persone, con competenze diverse, lavoreranno insieme nel museo con l’obiettivo di trasformarlo in un’officina in cui si progettano e realizzano strumenti innovativi di mediazione, utili a migliorare la fruizione e coinvolgere nuovi pubblici.

4 MUSEI PER MUSEOMIX

4 i musei che hanno voluto essere pionieri e testare questo format che, in Francia e in altri paesi esiste già da oltre 5 anni e coinvolge, in ogni edizione, molte persone cariche di entusiasmo: il Museo Tolomeo di Bologna, il Museo Carlo Zauli di Faenza, il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara e il CAOS – centro arti opificio Siri – di Terni.

Sta per avere luogo un evento di un weekend che conclude un lavoro durato oltre 6 mesi, comportando, in ognuna di queste realtà, cambiamenti profondi che avranno una eco sul loro futuro. Com’è andata? BAM! Strategie Culturali, audience development agency di Bologna, da oltre un anno, sta mettendo molte energie nell’avvio di una community italiana di Museomix e ha seguito i 4 musei supportandoli, affiancata da IBC Emilia-Romagna, dalla scrittura delle candidature fino alla conferenza stampa di lancio a Bologna. In questi mesi lo staff di BAM! ha potuto osservare da vicino questo processo – che si spera non si esaurisca in questo fine settimana e, soprattutto veda il coinvolgimento di nuovi musei nella seconda edizione – e può già tirare qualche somma.

COME PENSARE IL MUSEO

Museomix cambia il modo di vivere e pensare il museo, invertendo la logica che porta l’ente a dotarsi di nuovi dispositivi e nuove tecnologie. Mentre in un normale rapporto cliente – fornitore il museo individua un bisogno e chiede a un professionista la soluzione migliore ed economicamente più vantaggiosa per soddisfarlo, attraverso Museomix il museo si apre a un gruppo di professionisti, si lascia esplorare e dà loro ampio margine d’azione, accetta i loro sguardi strabici, le critiche e le idee che dalle mancanze o dalle ricchezze individuate nella collezione possono scaturire. Dà loro 3 giorni e tanti strumenti per realizzarle, senza porre vincoli o influenze di sorta.

Tra gli strumenti che il gruppo organizzativo che si crea attorno al museo mette a disposizione delle squadre al lavoro nei tre giorni di maratona: un fablab, una rete wifi (che alcuni musei prima di Museomix non avevano e forse mai avrebbero avuto), un techshop in cui trovare tutti i materiali elettronici e tecnici per costruire un prototipo, una mixroom – il luogo della comunicazione, con uno staff dedicato a produrre contenuti da divulgare in realtime sul web – e degli esperti di contenuti, enciclopedie viventi da interrogare sui contenuti del museo, 3 pasti al giorno e tanto caffè.

Potranno nascere dei prototipi che il museo o altri musei decideranno di finanziare e installare

Cosa ci si aspetta? Con tutte queste risorse e competenze che arrivano da ogni parte d’Italia, nella migliore delle ipotesi potranno nascere dei prototipi che il museo o altri musei decideranno di finanziare e installare (alla fine di Museomix tutti i progetti vengono caricati e messi a disposizione in formato open sul sito www.museomix.org), in ogni caso, ci si sarà impegnati in un processo creativo a partire dal basso, coinvolgendo nuovi professionisti, nuove competenze, imprese e partner provenienti dal tessuto locale o da molto lontano, dimostrando che un museo sa essere davvero un luogo aperto alla collettività e allo scambio di idee e competenze.

QUALCHE ESEMPIO

Un finale davvero apertissimo, ma un percorso già ricco di soddisfazioni che possiamo enumerare in qualche esempio molto pratico:

Museomix ha permesso al Museo Tolomeo, poco più un anno di vita, di costruire una grande rete territoriale di partner che vanno dal Fablab di Bologna a CNA Bologna, passando per CNR, fino ad Alce Nero. Dentro l’Istituto dei ciechi Cavazza che ospita il museo, nuovi spazi sono stati ristrutturati per accogliere l’evento e potranno diventare qualcos’altro al termine della 3 giorni

Il Museo Zauli ha potuto allargare il suo piccolo staff a un gruppo di lavoro operativo allargato e ha trovato una nuova missione, strettamente collegata alla ceramica, per il fablab Faenza che da tempo è già attivo all’interno del museo ma, mai prima d’ora, aveva avuto un ruolo così centrale in rapporto alla collezione. I museomixer allo Zauli avranno inoltre l’opportunità di utilizzare, per i propri prototipi anche i materiali Freitag, messi a disposizione dall’azienda svizzera che ha un temporary shop aperto nel museo.

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza si è dotato di wifi e ospiterà al suo interno le macchine e la professionalità di Tryeco, guru dell’innovazione 3D applicata al patrimonio storico-artistico. Per non parlare del sostentamento delle équipe: ristoratori ed esercenti di via Carlo Mayr (personaggio chiave del Risorgimento ferrarese) si sono mobilitati per riempire la pancia dei museomixer durante la maratona creativa.

Il CAOS di Terni – dall’identità già fortemente dinamica e contemporanea, essendo uno spazio dedicato a fruizione e produzione culturale dentro a un’ex fabbrica riconvertita – avrà, tra i suoi museomixer professionalità provenienti da Roma Maker Faire, MeltingPro fino all’Officina delle idee di Follonica. Il Fablab Hacklab Terni, installato nel museo in occasione di Museomix, ha trovato nel CAOS, grazie a questa occasione, la sua sede fissa.

GLI ESPERTI E IL PUBBLICO

E il pubblico? Museomix non è solo un evento per gli addetti ai lavori: durante l’evento, gli spazi delle collezioni restano normalmente aperti al pubblico, che potrà così partecipare a questa nuova esperienza. L’ultimo giorno (domenica 13 dalle 16:00) i musei aprono le porte gratuitamente ai visitatori, chiamati a sperimentare i prototipi creati durante la maratona. Ogni giorno dalle ore 18 saranno disponibili sui canali YouTube Museomix Italia e Mixroom museomix brevi video da tutti i musei partecipanti a livello internazionale, che raccontano la giornata appena trascorsa. Inoltre, seguendo i canali social di Museomix Italia, gestiti da BAM! – Facebook, Twitter e Instagram e gli hashtag #museomix, #museomixIT16, #museomixBO, #museomixMCZ, #museomixFE, #museomixCAOS, sarà possibile essere sempre aggiornati sui remix in corso.

FRANCESCO PIERO PAOLICELLI

ELENA BERTELLI

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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