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Come capire se un mutuo è davvero conveniente?

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Di decisioni da prendere, quando si accende un mutuo, ce ne sono tantissime. Non basta scegliere solo sulla base dell’importo della rata: bisogna anche valutare tutte le spese accessorie, a chi affidarsi per le pratiche, se ci sono alternative per la polizza assicurativa e molto altro ancora.

Per chi è alle prime armi, tutto questo può risultare davvero stressante, soprattutto se si ha scarsa conoscenza del settore. Oggi siamo qui per aiutare proprio chi non se ne intende, spiegando in modo chiaro tutto quello che c’è da sapere per stimare se un mutuo sia effettivamente conveniente o meno.

Il TAN e il TAEG: i due indicatori chiave per valutare un mutuo

Il primo aspetto da considerare è il TAN (Tasso Annuo Nominale). Si tratta del tasso di interesse puro applicato dalla banca al capitale preso in prestito. In pratica, è l’elemento che determina la quota di interessi inclusa nella rata mensile, ma da solo non fornisce un quadro completo del costo effettivo del finanziamento.

Per questo motivo, è fondamentale guardare anche il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Esso include il TAN, ma anche tutte le spese accessorie legate al mutuo, come le commissioni bancarie, le spese di istruttoria, di perizia e l’assicurazione obbligatoria. Il TAEG rappresenta quindi il costo complessivo del finanziamento ed è il valore più importante per confrontare le diverse offerte. Un mutuo con un TAN basso ma un TAEG alto potrebbe infatti nascondere costi aggiuntivi che lo rendono meno vantaggioso di quanto sembri a prima vista.

Per trovare rapidamente il mutuo più conveniente, sono molto utili i siti di comparazione online, come ad esempio Mutui.it, il portale del Gruppo Facile.it specializzato nella ricerca delle migliori offerte di mutuo online. Basta inserire i propri dati e quelli dell’immobile che si vuole acquistare per confrontare le rate e i TAEG proposti da numerosi istituti di credito, a costo zero per l’utente e con la possibilità di accedere a sconti dedicati.

Le spese extra: attenzione ai costi nascosti

Oltre ai tassi di interesse, un mutuo comporta una serie di spese che possono incidere parecchio sul costo totale del finanziamento. Tra le principali ci sono le spese di istruttoria, che la banca applica per valutare la richiesta di mutuo e che possono variare da qualche centinaio a oltre mille euro. Anche la perizia dell’immobile, necessaria per stabilire il valore del bene da ipotecare, ha un costo che può oscillare tra i 200 e i 500 euro.

Un’altra voce di spesa, spesso sottovalutata, è quella delle assicurazioni. Per legge, chi accende un mutuo deve sottoscrivere una polizza scoppio e incendio sull’immobile, ma molte banche propongono anche polizze sulla vita e contro la perdita del lavoro. Sebbene queste ultime possano offrire una maggiore sicurezza, il loro costo può incidere notevolmente sulla spesa complessiva.

Infine ci sono le penali per l’estinzione anticipata. Anche se la normativa ha eliminato le penali per molti mutui stipulati dopo il 2007, alcune banche applicano comunque costi aggiuntivi in caso di rimborso anticipato parziale o totale del debito. Chi pensa di poter estinguere il mutuo prima della scadenza dovrebbe tenere conto di questo aspetto nella scelta dell’offerta migliore.

Tasso fisso o variabile: quale conviene di più?

Un mutuo a tasso fisso garantisce una rata costante per tutta la durata del contratto, offrendo maggiore prevedibilità nelle spese. È la scelta ideale per chi preferisce evitare rischi legati alle oscillazioni dei tassi di mercato e vuole pianificare con certezza il proprio budget familiare.

Dall’altra parte c’è il mutuo a tasso variabile, il quale ha un tasso d’interesse che può cambiare nel tempo in base all’andamento dell’Euribor o del tasso BCE. In periodi di tassi bassi, questa opzione può risultare più conveniente rispetto al tasso fisso. In altri momenti, può comportare anche dei rischi, perché se i tassi di mercato aumentano, la rata del mutuo può salire.

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