La NASA ha appena assegnato un cospicuo finanziamento alla Pioneer Astronautics, una società che sostiene di poter raccogliere la regolite lunare e trasformarlo in ossigeno utilizzabile.
Pioneer Astronautics: raccogliere ossigeno dalla regolite lunare
Pioneer Astronautics è una delle quattro società che si è aggiudicata il finanziamento attraverso un nuovo round di Fase II del programma di ricerca Small Business Innovation Research della NASA, riferisce TechCrunch. La società dividerà il piatto totale di 17 milioni di dollari con altre tre aziende – anche se l’esatta ripartizione non è stata rivelata – perché l’agenzia spaziale ritiene che potrebbe rivelarsi utile per il neonato programma Artemis.
Alchimia spaziale
Il piano generale della NASA è quello di raccogliere le rocce e la polvere sciolta della regolite lunare per farne uscire quasi magicamente un po’ di ossigeno, ed è meno stravagante di quanto sembri. La regolite lunare può essere profonda fino a 15 metri in alcune regioni della Luna, e i gas come l’ossigeno possono rimanere intrappolati laggiù in mezzo alle macerie.
Il piano della Pioneer Astronautics per estrarre e sfruttare quell’ossigeno è ancora oggi un’impresa tecnologica difficile – da qui la necessità di milioni di dollari di finanziamenti – ma non si tratta di una vera e propria stregoneria.
Bolla di gas
Anche questo non è il primo rodeo di Pioneer Astronautics con la NASA. L’azienda ha vinto diversi round di finanziamenti dall’agenzia spaziale, risalenti almeno al 2006 per il suo piano di raccogliere l’aria della Luna.
A quei tempi la NASA era interessata a sviluppare una fornitura di aria respirabile per gli astronauti, ma un premio simile nel 2019 spiega che il programma potrebbe aiutare a fornire ossidi per le batterie e i veicoli di lancio. In ogni caso, si tratta di un tentativo affascinante di rendere autosufficienti le basi lunari e cambiare radicalmente tutti i viaggi nello spazio.
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