in

Nasce foodStories, una startup che offre cibo sano a casa in contenitori a ricircolo

Foodtech, pioniere in Spagna nel modello dei "kit da pasto" sostenibili, offre un nuovo concetto di cibo sano fatto in casa, adattato alla società odierna, con ricette a base di prodotti freschi di stagione.

foodstories
foodstories

L’alimentazione sana è in voga, e oggi la cucina è diventata una tendenza, ma mantenere una dieta sana ogni giorno richiede di pensare al menù, di fare la spesa per gli ingredienti e poi di preparare i piatti. Il risultato è che per risparmiare tempo tendiamo a comprare tutto al supermercato più vicino e finiamo per mangiare più o meno la stessa cosa. In questo contesto è nata foodStories, una startup spagnola che offre all’utente diversi menù e porta a casa la confezione di ingredienti, in quantità sufficiente per preparare ogni ricetta ed evitare sprechi di cibo, e in contenitori di vetro riciclabili e totalmente sostenibili. La società co-fondata da Emilio Viguera arriva a Madrid dopo aver chiuso il suo primo round del valore di 200.000 euro.

“Offriamo un’alternativa innovativa per un’alimentazione sana, impegnata in un nuovo modo di cucinare, adattato al ritmo della società odierna, che ci permette di non rinunciare alla cucina casalinga e ai prodotti freschi e allo stesso tempo di essere rispettosi dell’ambiente. I consumatori trovano nel nostro ecommerce idee di ricette semplici e salutari e attraenti, scelgono il numero di porzioni che desiderano e noi li risparmiamo dall’andare a comprare gli ingredienti, consegnando sempre prodotti di alta qualità nelle loro case in contenitori riutilizzabili”, spiega Emilio Viguera, General Manager di foodStories.

I Kit per i pasti

In questo modo, la foodtech porta in Spagna questo modello di business, molto esteso negli Stati Uniti, basato sul concetto di “kit da pasto”, e lo evolve fino a diventare il primo ecommerce di cibo sano e sostenibile con un impatto positivo sulla società.

Le ricette sono preparate da nutrizionisti con prodotti freschi di stagione acquistati da fornitori locali, vicini all’agricoltore. In questo modo si evitano gli intermediari, il che favorisce la conservazione delle massime proprietà del cibo, si evita l’impronta di carbonio associata al trasporto del cibo e, acquistando dai produttori locali, si sostiene il commercio di prossimità e il consumo locale, favorendo le economie locali.

foodstories

Inoltre, foodStories mantiene una strategia di “zero sprechi”: da un lato, evita gli sprechi alimentari utilizzando le dosi esatte per la preparazione di ogni ricetta, il che favorisce un consumo responsabile; dall’altro, rinuncia completamente a tutti i tipi di plastica monouso, contribuendo così a ridurre la produzione di rifiuti dannosi per l’ambiente.

Attualmente è l’unica azienda al mondo che serve il cibo a casa in contenitori di vetro riciclabili, che l’utente riconsegna in modo che vengano sterilizzati e riutilizzati negli ordini futuri.

“La nostra politica di imballaggio è ‘100% plastic free’. La maggior parte dei nostri ingredienti sono contenuti in contenitori di vetro, mentre il resto è costituito da sacchetti di carta kraft riciclata, cartoni per uova in cartone riciclato e scatole di cartone riciclato. Quando l’utente effettua un ordine deve pagare un costo aggiuntivo come deposito per l’imballaggio, che recupera quando lo restituisce all’azienda di consegna nelle consegne successive”, spiega Viguera.

Un anno di vita

La società, creata nell’agosto 2019, ha iniziato ad operare in una fase di test lo scorso marzo nella capitale Madrid, e ha già più di 250 clienti e ha servito più di 2.300 razioni, il che ha significato il riciclaggio di più di 2.000 contenitori in vetro. Il suo obiettivo è quello di raggiungere i 28.000 contenitori ricircolati entro la fine dell’anno, il che significherebbe evitare circa 100 chili di plastica monouso per l’ambiente.

foodStories si definisce un’azienda minimalista, per la sua ferma convinzione di utilizzare solo le risorse strettamente necessarie. Pertanto, tutti i suoi processi si basano sul concetto di “Lean manufacturing”, un modello di gestione che cerca di ottimizzare il sistema di produzione, utilizzando il minimo delle risorse ed evitando lo stock di prodotti.

Allo stesso modo, la tecnologia sviluppata dall’azienda permette il calcolo dei costi di ogni razione di prodotto, la generazione di liste della spesa automatiche ogni sera con i prodotti necessari per le razioni del giorno successivo, l’emissione di ordini automatici ai fornitori e l’esecuzione di tutta la gestione del ricircolo dei contenitori.

“Non accumuliamo prodotti nei depositi frigoriferi, vogliamo offrire il cibo ai nostri clienti direttamente dal loro sito di produzione. Per questo motivo ogni mattina prendiamo la lista della spesa e acquistiamo a Mercamadrid i prodotti freschi che saranno inclusi nei kit da pasto per quel giorno, li trasportiamo al nostro magazzino e, dopo il controllo qualità, li prepariamo e li imballiamo per la spedizione”, spiega l’amministratore delegato di foodStories. Al momento, foodStories fornisce il suo servizio solo nella città di Madrid (zona interna della M-30, con alcune eccezioni), ma prevede di estendere il servizio a nuove città nei prossimi due anni, a partire da Barcellona e Parigi, e a più lungo termine continuare con altre grandi città europee, come Lisbona e Milano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

What do you think?

Scritto da Filippo Sini

Graziano Seghezzi Soffinova

Sofinnova Partners, Graziano Seghezzi: “Investire in Life Sciences richiede coraggio e analisi”

Peugeot 3008

SUV usati: vantaggi, garanzie e tipologie