In tempi di Coronavirus le parole chiave da rispettare sono distanziamento sociale e sanificazione. Tutto ciò fa rima con smartworking, ovvero lavoro a distanza. Ci pensa Nibol a semplificare la vita degli smartworker e, contemporaneamente, a offrire un aiuto ai locali per affrontare la fase 3 e il mondo dello smartworking con un’app specifica.
Se è vero che il 60% dei lavoratori dichiara di voler continuare a lavorare da remoto anche post-pandemia, è altrettanto vero che lavorare da casa non è sempre facile: mancano la comodità della propria postazione, il confronto con i colleghi, il caffè o il pranzo con i clienti o i fornitori.
Così come non è facile trovare uno spazio alternativo che sia economico, comodo e, in questo periodo, sanificato.
Come funziona Nibol
Nata nel 2018 da un’idea di Riccardo Suardi, Nibol offre la possibilità di lavorare ovunque, regolamentando le postazioni di lavoro all’interno di caffetterie selezionate. Nibol nasce per semplificare le abitudini dei lavoratori e incentivare lo smartworking, offrendo un posto comodo in cui poter lavorare e dove trovare altre persone che fanno parte della community. Uno dei valori fondanti della startup è infatti la condivisione: la creazione di una community offline, che agevoli il confronto e la collaborazione tra professionisti.
I locali Nibol sono forniti di una connessione wifi certificata, offrono una postazione riservata in un ambiente ricercato e accogliente e prodotti gastronomici di qualità. Nibol, oggi attivo su Milano con 15 locali, ha l’obiettivo di raggiungere altre città italiane nei prossimi mesi per poi superare i confini nazionali e creare il più grande co-working al mondo senza avere degli spazi di proprietà.
Nibol, l’app per lo smartworking
La Startup milanese, infatti, ha sviluppato un’app che mette in rete locali che ospitano postazioni di lavoro sanificate dedicate ai lavoratori agili: da un lato, bar e caffetterie possono riconvertire i loro spazi in postazioni di co-working durante le ore di minor affluenza, dall’altro, l’ormai crescente popolazione di lavoratori agili può assicurarsi scrivanie on-demand sanificate e munite di wifi.
A tutti gli effetti, un ufficio diffuso.
Per rispondere alle esigenze degli smartworker, Nibol permette di prenotare un hot desk in modo davvero facile. Grazie alla geolocalizzazione, l’app mette in evidenza i locali Nibol più vicini all’utente. Sulle pagine dei diversi locali, sono visibili i dettagli delle singole postazioni – dalle prese elettriche all’aria condizionata – e le recensioni lasciate dagli altri clienti su voci quali comodità e tranquillità della location, ma anche qualità del cibo e bevande. Fatta la scelta, non resta altro che prenotare il proprio tavolo tramite l’app, specificando quando e per quanto tempo verrà occupato.
Dall’altra parte, anche i gestori dei locali si trovano ad affrontare difficoltà legate a dinamiche quali distanziamento sociale e divieto di assembramenti. Nibol rappresenta un’opportunità anche per i locali che hanno la possibilità di riconvertirsi in spazi di lavoro sicuri e sanificati: le caffetterie e i bar non hanno costi fissi per entrare nel network di Nibol, potendo così sfruttare anche le ore solitamente meno frequentate.
I numeri
“Il mondo del lavoro è stato stravolto negli ultimi mesi. Un cambiamento repentino che non ha fatto altro che consolidare la pratica dello smartworking, se si pensa che già nel 2019 la crescita degli smartworker è stata del 20% rispetto al 2018 – afferma Riccardo Suardi, fondatore di Nibol -. In questo contesto, il nostro obiettivo è semplice: offrire un posto comodo ed economico dove lavorare, avendo anche la possibilità di trovare altre persone che fanno parte della community di Nibol. Al momento siamo attivi con 15 locali su Milano, in continua crescita. Abbiamo due obiettivi a breve termine: ampliare l’offerta con la possibilità di prenotare spazi privati e far arrivare il servizio anche nelle altre città italiane”.