Un annuncio inaspettato da Nintendo
Brutte notizie per i fan di Nintendo negli Stati Uniti: l’azienda giapponese ha comunicato che i preordini per la tanto attesa Switch 2, inizialmente previsti per il 9 aprile, sono stati posticipati. Questo cambiamento è stato motivato dalla necessità di “valutare il potenziale impatto dei dazi e delle condizioni di mercato in evoluzione”. Sebbene la data di lancio ufficiale della console rimanga fissata per il 5 giugno, i dettagli sui preordini verranno aggiornati “in un secondo momento”.
Le conseguenze dei dazi sulle console
Questa decisione rappresenta una mossa senza precedenti per un produttore di console, evidenziando l’impatto diretto delle politiche commerciali statunitensi sull’industria videoludica. I dazi imposti dal presidente Donald Trump, che hanno già provocato un crollo delle borse a livello globale, potrebbero comportare rincari significativi per diversi beni, inclusi i prodotti tecnologici.
Nintendo aveva annunciato i preordini durante l’evento di presentazione della console, proprio nel giorno in cui sono stati resi noti i nuovi dazi.
Le preoccupazioni degli analisti
Secondo Mat Piscatella, analista del settore dei videogiochi, la portata delle nuove tasse sulle importazioni è stata sorprendente. “Credo che Nintendo avesse delle previsioni sui dazi, ma quelli annunciati sono molto più alti ed estesi del previsto”, ha dichiarato Piscatella a Wired US. Non è chiaro se il prezzo della Switch 2, fissato a 469 euro, possa aumentare ulteriormente negli Stati Uniti. Piscatella non esclude questa possibilità, affermando che qualsiasi azienda responsabile che si affida a catene di fornitura internazionali dovrà rivalutare i propri prezzi.
Impatto sull’industria dei videogiochi
Le istituzioni del settore, come la Entertainment Software Association (ESA), hanno espresso preoccupazioni riguardo ai potenziali danni che i dazi potrebbero infliggere al mercato dei videogiochi.
A febbraio, l’ESA aveva avvertito che tali misure avrebbero avuto “un impatto negativo su centinaia di milioni di americani” e avrebbero danneggiato il contributo significativo dell’industria all’economia statunitense. L’annuncio di Nintendo sottolinea quanto i nuovi dazi possano essere dirompenti, e Piscatella osserva che in passato altri territori hanno già subito prezzi più alti per i videogiochi, suggerendo che gli Stati Uniti potrebbero seguire lo stesso percorso.