in

Noi un esempio dell’innovazione

innovaizone

Gli italiani hanno voglia di innovazione. Quasi tutti gli intervistati dell’indagine CheBanca!-Cotec realizzata dal Censis ritengono importanti gli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana. E molti temono che se questi obiettivi non verranno raggiunti, ci sarà il rischio di perdere terreno rispetto agli altri Paesi europei, aumentando il divario che già ci allontana da chi ha investito prima di noi sulla svolta digitale.

INNOVAZIONE, ELEMENTI PER RIFLETTERE

È una notizia importante? Sì, senza dubbio. Non sono poche le volte in cui l’Italia è stata descritta come una nazione con lo sguardo rivolto all’indietro, dove i meccanismi di conservazione riescono a prevalere, quasi sempre, sulla volontà di rinnovamento. Eppure, il rapporto CheBanca!-Cotec fornisce nuovi elementi su cui riflettere. Gli italiani sembrano avere un rapporto molto pratico con l’innovazione.

Sono attenti alle invenzioni e alle idee che riescono a rendere più moderna la loro vita quotidiana. Sono convinti che l’innovazione porti di gran lunga più benefici che problemi, nonostante il rischio di aumentare il divario tra le classi sociali. E sono orgogliosi dei loro innovatori. Chi innova è visto come una figura di rottura, in cui l’importanza di doti innate come creatività, intelligenza e attitudine al rischio supera persino quella dei titoli culturali e dell’esperienza. Per emergere avrà però bisogno di un contesto che lo aiuti… e pur non vedendo un disegno complessivo a livello nazionale, riconoscono la capacità innovativa delle piccole imprese, pronte a sperimentare e ad adattarsi ai nuovi contesti dell’economia globale.

L’universo digitale è visto come qualcosa che influisce gradualmente sulle faccende di ogni giorno

Insomma, gli italiani non vedono l’universo digitale come il portatore di una rivoluzione in grado di mettere un punto e a capo alla loro esistenza.

Lo vedono semmai come qualcosa che influisce gradualmente sulle faccende di ogni giorno. Potrà mancare il glamour della Silicon Valley, ma poco importa: l’indagine rileva comunque una visione positiva sull’Italia come Paese avanzato sull’innovazione, nonostante la necessità assoluta di una accelerazione.

L’ESSENZA DI CHEBANCA!

A ben vedere, l’esistenza stessa di CheBanca! rappresenta un piccolo esempio di all’innovazione digitale italiana. Perché CheBanca!, che ha legato la sua attività al concetto di innovazione a partire dalla nascita è un successo da 800 mila clienti in 8 anni. Fin dalla fondazione, nel 2008, si è subito presentata come una banca diversa, grazie alla forte componente digitale che tuttora supporta il modello multicanale. I nostri clienti possono arrivare da Facebook, farci visita in una filiale, chiamarci al telefono, aprire una chat con il Servizio Clienti.

E noi siamo in grado di gestirli sempre con la stessa qualità, qualunque sia il canale di accesso. Non potremmo farlo se non avessimo investito da subito sull’innovazione digitale. Che resta fondamentale per il nostro sviluppo. Lo testimoniano i servizi che proponiamo ai nostri clienti – l’ultima: Yellow Advice, piattaforma di trading online con consulenza basata su robo-advisor – e la sponsorizzazione di iniziative come questo rapporto.

Ma quello verso la clientela è solo un lato dell’attività di CheBanca! Dall’altra parte c’è un impegno di sistema: la volontà di contribuire a far crescere l’innovazione in Italia. È un tema importante, che non possiamo mettere in secondo piano. Il rapporto firmato con il Cotec e con il Censis è il tassello più recente di questo disegno. Un passo in avanti per la consapevolezza dell’opinione pubblica sul progresso digitale, per scoprire un mondo di opportunità da cogliere oggi per dare forma al futuro.

VALENTINO GHELLI

Presidente di CheBanca!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

What do you think?

Scritto da chef

innovaizone

Un italiano su 10 è già passato alla sharing economy

innovaizone

#chewifi Guglielmo, come fare business col wifi