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Norme più severe per i software con Intelligenza Artificiale: l’accordo al Parlamento UE

Al Parlamento Ue è arrivato l’accordo tra relatori sul testo relativo alle nuove norme di intelligenza artificiale.

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Artificial intelligence head shape on digital background. AI and working cybernetic brain abstract concept 3D illustration.

Al Parlamento Ue è arrivato l’accordo tra relatori sul testo relativo alle nuove norme di intelligenza artificiale. Le norme per questi software saranno più severe.

Norme più severe per l’Intelligenza Artificiale: l’accordo al Parlamento UE

Al Parlamento Ue è arrivato l’accordo tra relatori riguardo il testo sulle nuove norme sull’Intelligenza Artificiale. Le norme per questi software saranno molto più severe, come rivelato da fonti vicine al dossier, e riportato da TgCom 24. Il testo, il cui relatore è Brando Benifei, capo-delegazione del Pd, dovrà affrontare ora la votazione in commissione, che è prevista per l’11 maggio e il successivo voto della plenaria. Gli standard ambientali e le regole per i grandi sistemi di intelligenza artificiale, come ChatGpt-4, si sono rivelati il tema più complicato su cui trovare un’intesa.

Per il momento, comunque, l’accordo sembra essere arrivato in modo ufficiale, dopo la lettura del testo relativo alle nuove norme sull’Intelligenza Artificiale. Un passo avanti che in un certo senso sembrava necessario, soprattutto tenendo conto dell’allarme lanciato dagli esperti in una lettera nelle scorse settimane, in cui veniva chiesto di rallentare con gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, per evitare danni troppo seri. Gli eurodeputati per il momento hanno confermato la loro volontà di imporre obblighi più severi ai software di General Purpose AI, incluso ChatGpt.

Le norme più severe per l’Intelligenza Artificiale

In base a quello che è emerso, rimane il divieto di utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale ad intelligenza artificiale senza il consenso dei diretti interessati, incluso l’uso non in tempo reale per le rilevazioni negli spazi pubblici.

Questa è una tematica su cui si preannuncia il maggior attrito con i negoziatori del Consiglio UE, che hanno già fatto sapere di voler introdurre delle esclusioni legate alle clausole di sicurezza nazionale. Rimangono anche le garanzie speciali necessarie per l’uso e l’elaborazione di dati sensibili, come l’orientamento sessuale o le confessioni religiose, che dovranno essere elaborati attraverso l’uso dei dati anonimizzati, pseudonimizzati o crittografati.

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Scritto da Chiara Nava

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