Introduzione alle novità sulla pensione anticipata
Con l’emendamento alla legge di bilancio 2025, il governo Meloni ha apportato significative modifiche al sistema pensionistico italiano, ampliando la platea dei lavoratori che possono accedere alla pensione anticipata a 64 anni. Questa riforma introduce nuovi requisiti e condizioni rispetto a quanto previsto fino al dicembre 2024, rendendo necessario un approfondimento sulle nuove disposizioni.
Chi può accedere alla pensione anticipata a 64 anni
Le novità riguardano principalmente i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dal 1996 in poi e che sono iscritti a una forma di previdenza complementare. Questo significa che la misura si applica esclusivamente a coloro che rientrano nel sistema contributivo, a differenza del passato, quando era in vigore il sistema retributivo.
Grazie a un emendamento della Lega, i lavoratori potranno ora utilizzare la rendita maturata con la previdenza complementare per raggiungere gli importi minimi richiesti per accedere alla pensione anticipata.
Requisiti per la pensione anticipata
Secondo la riforma, i requisiti per accedere alla pensione anticipata a 64 anni includono l’inclusione nel sistema contributivo, almeno 20 anni di contributi versati e una pensione pari ad almeno tre volte l’assegno sociale, che nel 2024 ammonta a 1.603 euro. Per le donne con figli, le soglie sono ridotte: 2,8 volte l’assegno sociale per chi ha un figlio e 2,6 volte per chi ne ha due. Inoltre, dal 2025, i lavoratori iscritti a un fondo pensione potranno considerare la rendita maturata per integrare l’importo della pensione obbligatoria.
Nuove restrizioni e monitoraggio
La manovra introduce anche nuove restrizioni: il requisito degli anni di contributi versati aumenterà da 20 a 30 anni dal 2030, in linea con gli incrementi della speranza di vita. Inoltre, la soglia d’importo minimo passerà da 3 a 3,2 volte l’assegno sociale a partire dal 2030. I lavoratori che non aderiscono a una forma di previdenza complementare continueranno ad accedere alla pensione anticipata secondo le regole attuali, senza subire gli aumenti delle soglie di accesso e degli anni di contribuzione richiesti.
Impatto economico e divieto di cumulo
La relazione tecnica che accompagna l’emendamento non fornisce stime precise sul numero di pensionamenti aggiuntivi attesi, a causa della variabilità di fattori come la volontà di pensionamento anticipato e l’entità delle rendite maturate.
Tuttavia, si prevede un aumento della spesa, che passerà da 12,6 milioni di euro nel 2026 fino a un massimo di 406 milioni nel 2043. Parte di questa spesa sarà compensata dall’aumento della soglia a 3,2 volte l’assegno sociale e da tagli a precedenti autorizzazioni di spesa. Infine, l’emendamento introduce un divieto di cumulo tra la pensione anticipata ottenuta con l’utilizzo della rendita complementare e i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione delle attività di lavoro autonomo occasionale, entro un limite di 5.000 euro lordi annui.