Il provvedimento del Garante per la privacy
Recentemente, Foodinho, la società di food delivery operante in Italia sotto il marchio Glovo, è stata colpita da una sanzione di 5 milioni di euro dal Garante per la protezione dei dati personali. Questo provvedimento è il risultato di un’indagine approfondita che ha rivelato gravi violazioni nella gestione dei dati dei rider, i fattorini che effettuano le consegne. La decisione del Garante si basa sull’uso di algoritmi automatizzati che gestiscono i lavoratori senza alcuna possibilità di contestazione o intervento umano, un aspetto che solleva preoccupazioni significative riguardo ai diritti dei lavoratori.
Le violazioni riscontrate
Durante l’istruttoria, sono emerse diverse criticità, tra cui la profilazione algoritmica dei rider e l’uso improprio dei loro dati di geolocalizzazione.
Inoltre, è stato accertato che Foodinho inviava informazioni personali a terzi senza il consenso degli interessati, violando così le normative europee sul trattamento dei dati, in particolare il GDPR. Queste pratiche non solo mettono a rischio la privacy dei lavoratori, ma compromettono anche la loro sicurezza, esponendoli a potenziali abusi e sfruttamenti.
Le misure correttive imposte
In risposta a queste violazioni, il Garante ha imposto a Foodinho una serie di misure correttive. La piattaforma dovrà modificare i messaggi inviati ai rider in caso di disattivazione dell’account, garantendo loro la possibilità di contestare tali decisioni. Inoltre, sarà necessario che le decisioni automatizzate siano sempre soggette a verifica da parte di operatori umani, affinché i lavoratori possano esercitare i loro diritti. Queste misure sono fondamentali per garantire una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione dei dati dei rider.
Il contesto normativo e le prospettive future
Questa situazione si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione verso i diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali. A livello europeo, è stata recentemente pubblicata la direttiva 28, che introduce nuove tutele per i rider, inclusa la possibilità di contestare le decisioni algoritmiche. Tuttavia, resta da vedere se queste iniziative saranno sufficienti per garantire un cambiamento significativo nel settore. I sindacati e le organizzazioni di difesa dei diritti dei lavoratori continuano a chiedere interventi normativi più incisivi per proteggere i diritti dei rider e garantire condizioni di lavoro dignitose.