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Open Data Day ; Napoli fa rete con Lecce e Palermo su dati aperti e mobilità

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La sala PAN, al piano terra del Palazzo delle Arti di Napoli, è in grado di ospitare poco più di ottanta persone sedute. Il 5 marzo per l’International Open Data Day in quella sala erano disponibili solo posti in piedi.

L’idea di organizzare la giornata è nata da un felice incontro con l’assessore alla Mobilità del Comune di Napoli, Mario Calabrese, coinvolto nella giornata ci restituisce l’idea degli Open Data «come una cura di fosforo per l’innovazione». A lui ho chiesto di rendere disponibili “a tutti” i dati sulla mobilità che vengono prodotti per piattaforme private (Google transit, Moovit e altri). Pochi giorni dopo quell’incontro online, l’assessore mi convoca offline, mi sgrida garbatamente e poi non solo fa pubblicare i dati sulla sezione Open Data del Comune di Napoli, ma chiede ad altri gestori del trasporto pubblico (come Trenitalia e Eav della Regione Campania) di fare altrettanto.

COSI’ E’ INIZIATA LA STORIA

Il gruppo Open Data Campania era stato lanciato a settembre da Gianluca de Martino e me, come componenti campani di onData, associazione di promozione sociale che riunisce persone dislocate a Milano, Bologna, Bari, Matera e Palermo e nata per promuovere la cultura degli Open Data.

Il gruppo campano aveva trovato strade dissestate e accidentali da percorrere. A differenza delle altre realtà locali in cui operiamo, il nostro territorio è apparso scarsamente propenso a considerare l’apertura dei dati come uno dei motori attraverso cui si costruiscono territori della conoscenza e dell’innovazione (amministrativa, imprenditoriale, sociale e culturale). Qui, in anni recenti, la geografia di questo territorio si è focalizzata prevalentemente sulla centralità delle startup e sul loro finanziamento, tralasciando però il ruolo che gli Open Data possono svolgere nel loro successo e nelle nuove dinamiche imprenditoriali che si aprono con il loro utilizzo e riutilizzo.

Oltre all’assessore alla Mobilità del Comune di Napoli, anche il nuovo Assessore Regionale Valeria Fascione con delega alle Startup, Innovazione e Internazionalizzazione ha aderito all’iniziativa, spingendo i partecipanti ad avere coraggio nell’innovare. Consapevole che gli Open Data sono un processo culturale che coinvolge tutti: amministratori, professionisti, studenti, cittadini, imprenditori (con un ruolo determinante).

Presente Giorgio Ventre, Direttore del Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

IL NON PORTALE OPEN DATA

All’International Open Data Day Campania hanno partecipato in tanti, provenienti dall’articolato mondo degli Open Data, sollecitati da una call online lanciata per l’organizzazione, a cui hanno risposto con entusiasmo campani e non.

Marco Alfano da Palermo (gruppo Open Data Sicilia), insieme ad Andrea Borruso (presidente di onData), ha realizzato il Non portale della Regione Sicilia, un portale non ufficiale che, nel raccogliere i dati (in formato aperto e non) distribuiti in decine di siti, funziona da stimolo all’amministrazione regionale perché si attivi per rilasciare i dati e realizzare il portale Open Data.

E’ stato lui a coordinare uno del Data Labs pomeridiani in cui, mani veloci sulle tastiere multiple, è stato realizzato il NON-Portale Open Data della Regione Campania.

C’era anche Marco Montanari da Bologna (sviluppatore della piattaforma Mappina e socio di onData), che da mappatore punta a integrare i dati di Napoli su OpenStreetMap e a cui viene affidato un secondo Data Labs. I partecipanti a questo Lab hanno fatto molto “rumore” provando a interagire con i geodati pubblicati dal Comune di Napoli.

Il terzo laboratorio, coordinato da Gianluca de Martino, si è tenuto su turismo e Data Journalism. Qui alle analisi e le infografiche sui dati dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), resi disponibili dal Comune di Napoli per l’occasione, si è aperta la caccia ai dati sul turismo a Napoli e in Campania.

Ha risposto anche Francesca de Chiara (Fondazione Bruno Kessler di Trento), che con GovLab – New York University si occupa di Open Data 200, ricerca sulle realtà imprenditoriali italiane che utilizzano gli Open Data. Ha fatto il punto sugli sviluppi della ricerca e ha raccontato della gioia di incontrare, da salernitana, i suoi concittadini a Londra da Odine – Open Data Incubator. Come i ragazzi di InSymbio, unico progetto italiano a vincere il bando per imprese che utilizzano Open Data, presenti alla giornata con Andrea Pastore. Tra gli imprenditori anche Gaetano Cafiero e Giovanni Setaro di Kelyon con il progetto regionale k-opendata.

Da Roma hanno aderito Chiara Ciociola, project manager di A Scuola di Open Coesione, che, insieme a Gianmarco Guazzo, ha coinvolto nella giornata sei scuole campane spingendole a raccontare le loro esperienze di monitoraggio su progetti finanziati nei loro territori a partire dai dati di open coesione. Anche Elena Iannone da Milano (onData) ha aderito all’iniziativa: lo ha fatto con la sua cinepresa (ora è impegnata nel montaggio).

La Regione Campania, con Vito Merola dirigente della Direzione Generale Innovazione, Università e Ricerca, responsabile di I.Ter Campania geographic Cloud pubblico dedicato alle informazioni territoriali, non solo presenta il progetto, ma coinvolge le imprese che ne stanno curando lo sviluppo Almaviva SpA, Planetek Italia e geoSDI del CNR-IMAA a partecipare ai Data Labs e visualizzare i lavori dei gruppi sul portale I.Ter aperto per l’Open Data Day.

dati aperti sulla mobilità

I dati pubblicati sulla mobilità dal Comune di Napoli sono stati inseriti da Andrea Borruso, da Palermo, su Transit.land, piattaforma sponsorizzata da Mapzen che cataloga di dati sul trasporto pubblico di tutto il mondo. In brevissimo tempo la piattaforma ha generato e messo a disposizione le API sui trasporti a Napoli che permettono, come Andrea Borruso ha spiegato qui, interrogazioni semplici sui dati. E mentre sviluppatori campani ci annunciano che stanno integrando le loro app con queste nuove applicazioni, Piersoft (Francesco Piero Paolicelli), da Lecce, annuncia di aver sviluppato un bot di Telegram che visualizza linee e interroga orari.

Come dei data-guerrilla, abbiamo lanciato una bomba di dati, che già stanno sbocciando e presto avremo online anche tutti i risultati dei Data Labs.

Ma le specie di dati, come quelle dei fiori, sono tante, i territori estesi, molte le recinzioni da scavalcare e pochi i botanici.

ILARIA VITELLIO

Urban Planner, si occupa da diversi anni di strumenti di governo del territorio, di politiche urbane e Open Data. E’ vicepresidente dell’Associazione onData, presidente dell’Associazione Mappina Mappa Alternativa delle Città e animatrice dal gruppo Open Data Campania

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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