Un investimento senza precedenti
OpenAI ha recentemente annunciato la chiusura di un nuovo round di finanziamenti che ammonta a ben 40 miliardi di dollari. Questo significativo investimento segna un passo importante per l’azienda, che ha visto la sua valutazione salire a 300 miliardi di dollari. La notizia, attesa da tempo, è stata confermata ufficialmente dopo settimane di indiscrezioni che circolavano nel settore.
Il ruolo di SoftBank e degli altri investitori
Il principale investitore in questo round è SoftBank, che ha già collaborato con OpenAI nel progetto Stargate. SoftBank contribuirà con 30 miliardi di dollari, di cui 7,5 miliardi saranno versati immediatamente e i restanti 22,5 miliardi entro la fine dell’anno. Altri investitori di spicco includono Microsoft, Coatue Management, Altimeter Capital Management e Thrive Capital, che insieme forniranno 10 miliardi di dollari, con un versamento iniziale di 2,5 miliardi.
Le condizioni imposte da SoftBank
Tuttavia, SoftBank ha imposto una condizione cruciale: se OpenAI non si trasformerà in una società for-profit entro il 31 dicembre, la sua quota scenderà a 20 miliardi di dollari. Questa trasformazione dovrà essere approvata dagli investitori, in particolare da Microsoft, e dal Procuratore Generale della California. Inoltre, l’operazione è ostacolata dalla presenza di Elon Musk, che sta cercando di bloccare il processo in tribunale.
Numeri impressionanti e futuri sviluppi
Nell’annuncio ufficiale, OpenAI ha rivelato di avere attualmente 500 milioni di utenti settimanali. Secondo le stime di Bloomberg, l’azienda guidata da Sam Altman prevede di generare circa 12,7 miliardi di dollari attraverso gli abbonamenti. Altman ha anche comunicato che ChatGPT ha raggiunto un milione di utenti in un’ora, un traguardo straordinario che evidenzia la crescente popolarità della piattaforma.
Progetti futuri e modelli open source
Inoltre, Altman ha annunciato che OpenAI rilascerà un nuovo modello open source con capacità di ragionamento, il primo dopo il GPT-2. A differenza di altri modelli, come quelli di Meta, non ci saranno restrizioni sull’uso di questo nuovo modello, il che potrebbe rappresentare un’importante opportunità per sviluppatori e ricercatori.