Raccontare il sisma emiliano a più di 1 anno di distanza perché dopo i riflettori, inizia la ricostruzione: questo uno degli scopi di questa serie di interviste.
Con la mano tesa a OpenRicostruzione, grazie al quale dati e grafici rendicontano donazioni, vogliamo raccontare cosa sta accadendo nel cratere del sisma emiliano.
Per un Paese dove le emergenze sono sempre dietro l’angolo, raccontare l’Emilia senza intermediazioni e con punti di vista che trovano poco spazio nei media classici, può essere utile per tutti.
Dopo aver raccontato le storie di mamme e ingegneri, djs e filmakers, per nominarne alcuni, oggi diamo la parola a Luca Ghepardi, insegnante di 29 anni e Vicesindaco di Camposanto dal 2008, che racconta del più alto riconoscimento possibile dato ai volontari che sono stati vicini alla comunità camposantese: ”sarebbero da nominare uno ad uno quelli che, anche a livello personale, ci sono stati vicino.Volevamo una cerimonia, con gli inni suonati dalla banda, con le scuole e tutte le autorità perché, se abbiamo retto, è anche merito loro.
Così li abbiamo richiamati qui, anche simbolicamente, per dare loro la cittadinanza onoraria di Camposanto.
Così li abbiamo richiamati qui, anche simbolicamente, per dare loro la cittadinanza onoraria di Camposanto.
Posso dire che abbiamo messo su carta ciò che di fatto c’era già perché molti dei volontari si sentivano già composantesi ma era giusto dare segno concreto a chi ci ha dato una mano durante l’emergenza del terremoto.
Così, con una seduta straordinaria del consiglio comunale abbiamo voluto creare n momento particolare perché non possiamo e non vogliamo dimenticare. Ci hanno aiutato a gestire molti aspetti come la tendopoli o i pasti anche con atmosfere davvero difficili da raccontare.
E i momenti in cui ci hanno regalato sorrisi. A tutti è chiaro che senza di loro, senza i volontari arrivati qui nel momento del bisogno, ora sarebbe una Camposanto diversa.
Per questo abbiamo voluto ritrovarci. Grazie al consiglio comunale, un’idea è diventata qualcosa che nessuno potrà mai cancellare perché è stato un evento storico per il nostro paese. E tra di loro ho visto occhi felici perché molti di loro non erano più tornati qui dall’emergenza.
C’erano i ragazzi di Bella, comune irpino colpito dal terremoto che a suo tempo aiutammo e che ora, quasi come ci fosse un filo che ci lega, ha aiutato noi.
C’era l’associazione nazionale dei carabinieri che con la Protezione Civile ci ha aiutato a gestire la tendopoli. Ma c’era anche quel ragazzo di Pordenone che, memore del “suo” terremoto, veniva a trovarci con la sua “pianola da matrimonio” e ci faceva ballare, ridere e cantare anche in momenti davvero forti per la nostra comunità.
C’era il gruppo marchigiano con i giochi gonfiabili per i bambini, poi il circolo ARCI “fermata 23″ che ha organizzato ceni e pranzi.
E c’erano tutti i dipendenti comunali: abbiamo voluto anche loro perché hanno dato il massimo ed era giusto riconoscere che sono stati speciali. Molti erano fuori casa ma non si sono tirati indietro. Pensate all’area tecnica o ai servizi sociali: le pratiche sempre più numerose, le angosce e le emergenze che si dovevano gestire. Se abbiamo retto è merito anche loro.
Ma volevamo rendere la giornata ancor più speciale perché volevamo una persona diversa rispetto a qualche rappresentante delle Istituzioni: certo, ci hanno aiutato ma era giusto pensare a qualcosa di speciale: volevamo qualcuno che avesse qualcosa da dire.
Per questo abbiamo invitato Rita Borsellino che con una toccante testimonianza ha celebrato la giornata. Abbiamo avuto una lettera del Presidente della Repubblica ed una del Presidente della Protezione civile ma, se c’è stata una lettera particolarmente toccante, è quella scritta dagli abitanti di via Paolo Borsellino.
Un gesto non pensato ma che ben descrive l’atmosfera di quel giorno.
Noi che volevamo un elogio ai volontari che hanno tirato fuori l’Italia migliore, quella che esce durante le emergenze, ma che dovrebbe uscire sempre nella vita normale, ci siamo ritrovati a capire che è la comunità il nostro futuro.
Questo articolo nasce da un incontro con Luca Ghepardi insegnante di 29 anni e Vicesindaco di Camposanto dal 2008. Qui altre notizie della cerimonia di inizio settembre 2013. Se volete dare una mano, qui trovate l’IBAN per adottare le scuole di Camposanto.