Paolo Lombardi: Sono aperte le iscrizioni a TechPeaks. Vi aspettiamo

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Ci siamo: Si sono aperte oggi le iscrizioni online al programma TechPeaks, ‘The People Accelerator’, un programma per startupper tecnologici, che nasce in Italia ma che ha ambizioni ben oltre i confini nazionali.

Oggi la materia prima più preziosa del mondo non è l’oro o il petrolio. È il talento. E questo vale anche per il mondo dell’ICT. TechPeaks (ribattezzato dal precedente ‘103 Startup’), il nuovo acceleratore di persone made in Trentino, promosso da Trento RISE, pensato però per tutta l’Italia, ha proprio questa vocazione: dare un’opportunità a chi ha talento nel settore dell’ICT. E dal momento che il talento non conosce confini, TechPeaks si rivolge non solo agli hacker e ai designer italiani, ma alla platea di imprenditori tecnologici di tutto il mondo.

Per questa prima edizione, in particolare, l’obiettivo sarà coinvolgere gli smanettoni dell’Est Europa e dei Balcani, dove il capitale umano è di prima qualità e ci sono grandissime potenzialità, ancora non valorizzate appieno.

L’obiettivo di TechPeaks è ambizioso, e per niente facile: convincere “the best and the brightest” a venire in Trentino, per trasformare il talento in una startup con un grande team.

Due sono le domande che sorgono spontanee.

1) Che cosa può offrire il Trentino, la terra delle tre emme (montagne, mele e masi), a un designer siciliano, un ingegnere di San Pietroburgo o uno sviluppatore sloveno?

2) Che cosa distingue TechPeaks da altri acceleratori esistenti, italiani e stranieri?

Per rispondere alla prima domanda consentitemi di produrmi in un breve panegirico del Trentino, territorio cui ci si appassiona facilmente dopo aver trascorso qualche tempo in zona.

Grazie anche alla sua speciale autonomia, e a una pubblica amministrazione molto sensibile alle tematiche del cambiamento tecnologico, questo piccolo territorio alpino, da sempre a cavallo tra il mondo mediterraneo e quello tedesco, ha imparato a puntare sulla ricerca, sull’istruzione, sui giovani.Cercando di far crescere un vero “ecosistema dell’innovazione”.

Le componenti principali ci sono: dall’Università degli Studi di Trento a centri di ricerca del calibro della Fondazione Bruno Kessler, da laboratori come quelli creati da Telecom Italia e Engineering al sesto nodo ICT dello European Institute of Innovation and Technology (EIT). Sul lato infrastrutturale basti dire che il Trentino è in testa nel panorama nazionale quanto alla percentuale di famiglie che accedono ad internet da casa con la banda larga.

Entro il 2018, in anticipo rispetto all’Agenda Digitale Europea, il Trentino intende cablare in fibra ottica tutte le utenze private e pubbliche, facendo del territorio la prima area italiana “all digital”.

La componente più importante dell’ecosistema trentino dell’innovazione, però, è la cultura. Essendo un territorio piccolo, ma di frontiera, dove tutti conoscono tutti ma lo straniero non è mai così straniero, il Trentino ha sviluppato una mentalità inclusiva, aperta, allergica ai formalismi e alle gerarchie. Sulla collina di Povo, dove si concentra una parte significativa dell’ICT trentino (che nel complesso dà lavoro a oltre 5000 persone), il clima che si respira è quasi “californiano”: un ‘melting pot’ di nazionalità diverse, dall’Est Europa all’Asia e al Sud America, dove gli studenti danno del tu ai professori, i dottorandi scambiano idee con i ricercatori, gli startupper in visita non hanno difficoltà a incontrare il presidente o il CEO di Trento RISE, l’associazione dietro TechPeaks. E tutti, regolarmente, si incontrano alla macchinetta del caffè, per fare qualche battuta un po’ da nerd, offrirsi (o scroccarsi) reciprocamente un caffè e aggiornarsi sui rispettivi progetti.

Vediamo ora che cosa contraddistingue TechPeaks. Senza rivelarne il nome (anzi, per distrazione, ad un certo punto chiamandolo con il suo vecchio nome, ‘103 Startup’), ne avevo già parlato nella ‘prima puntata’ qui su CheFuturo. Avevo accennato a tre degli elementi della sua spina dorsale: TechPeaks è un programma di accelerazione pubblico (non privato), internazionale (non solo trentino o nazionale), e ‘di persone’ (non solo ‘di imprese’ o ‘di idee’). Pur essendo ispirato ad un altro programma pubblico e internazionale, Startup Chile, TechPeaks ne innova il modello. Assume il suo ruolo di programma pubblico nella sua azione di abbassare le barriere economiche, culturali e psicologiche che separano i giovani (dentro) di talento dalla filiera dell’innovazione. Una differenza importante con altri acceleratori che invece si rivolgono esclusivamente a chi è già ‘startupper’. In altre parole TechPeaks si pone a monte del processo di produzione del valore, coinvolgendo non solo team di ‘startupper’ ma anche le singole ‘persone’ indipendentemente da un’idea imprenditoriale, e trasformando i singoli talenti in team di talento con idee di ambizione globale.

Ecco il motivo per cui in TechPeaks è strutturato per ricevere domande di ammissione sia da team imprenditoriali con un’idea di business che da persone senza un team, e magari senza neppure un’idea.

A tutte le persone che parteciperanno al programma di accelerazione di sei mesi, il Trentino garantisce vitto e alloggio, un piccolo stipendio (500 euro lordi al mese), spazi di lavoro, assistenza amministrativa, e l’opportunità di accedere a mentori internazionali, nonché al loro prezioso network.

Nelle prime settimane ci sarà un vero e proprio bootcamp super-intensivo, uno Startup Weekend ma naturalmente dalla durata superiore al weekend, dove i team già formati potranno completare con idee e persone nuove le loro iniziative, rendendo più forti le loro value proposition sia in termini di contenuti e di strategia che di team. Allo stesso modo, i singoli talenti potranno unirsi a dei team esistenti o formarne di nuovi, il tutto con il supporto delle idee tecnologiche che arriveranno da mentori CTO di successo internazionale e dalla tecnologia sviluppata e prodotta in Trentino (e altrove, se qualche partner è interessato a contribuire).

Per concludere, è importante sottolineare che TechPeaks è sì un acceleratore made in Trentino, ma il suo respiro è internazionale, e mira a beneficiare l’intero sistema-Paese. Come è noto, per il mondo startup italiano è piuttosto difficile accedere al bacino di talenti internazionali. Ebbene, per quanto possa sembrare difficile e forse folle, TechPeaks vuole invertire questa tendenza. In Italia ci sono tantissimi straordinari talenti, e si possono creare grandi startup, capaci di crescere in patria e all’estero. Certo, la strada per arrivare alla meta è lunga. Ma come diceva Goethe, un grande poeta tedesco molto amato anche in Trentino, “il talento veramente grande trova la sua gioia maggiore nell’esecuzione .

E dato che nella Silicon Valley si dice che quello che conta è, al 99%, l’execution… non ci resta che mettere in esecuzione, “con gioia”, questo programma (e ce n’è da fare!).

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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