Paolo Lombardi: Startup Italia parte dal Trentino: chi ci aiuta ad accelerare l’innovazione?

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E’ da almeno sei mesi che nella startup scene italiana ha preso corpo il desiderio di fare il salto di qualità e lanciare un programma simile a ‘Startup Chile’ nel nostro Bel Paese. Ne ho parlato personalmente e ne ho sentito parlare, come intenzione, almeno in una decina di contesti diversi.

In questa foresta di intenzioni il Trentino ha giocato due delle sue carte migliori: la velocità e la concretezza. A meno di un mese dalla pubblicazione del decreto Digitalia, la Provincia Autonoma di Trento ha elaborato un programma ambizioso, lungimirante e coraggioso sulle startup.

In tempi rapidissimi il Trentino ha accettato la grande sfida innovativa lanciata dal governo. In un’Italia dove ci si lamenta dei tempi lunghi della politica, delle azioni poco attente all’attualità delle iniziative e dei problemi, tutto ciò mi sembra veramente encomiabile e spero possa essere un buon esempio per altre amministrazioni locali.

Lo dico da non trentino: bisogna riconoscerlo, il fatto che Trento sia una provincia autonoma ha giocato un ruolo fondamentale nella rapidità del processo decisionale. L’autonomia, almeno in questo caso, è stata dunque messa al servizio del Paese, lanciando un programma che punta a essere utile a tutti gli italiani (e non solo a loro).

Qualcuno da Roma, appena la notizia è rimbalzata sui social network, ha sbeffeggiato il numero di startup che il Trentino si propone di crescere, dicendo che a Roma “ne fa 1000 un solo acceleratore in un anno”. A noi non interessa. Non stiamo giocando a chi ha il campanile più alto. Giochiamo una partita più ampia, di scala mondiale, che è quella di decifrare il DNA dell’innovazione. Non è certo una partita facile, e non siamo così sciocchi da volerla giocare da soli, illudendoci di essere “i primi della classe”.

Il respiro di 103 Startup va ben oltre il panorama nazionale, e speriamo sia solo l’inizio di una serie di altre iniziative (trentine e non) nella stessa direzione.

Intendiamo contribuire alla crescita della scena startup italiana ed europea, attirando sul nostro territorio giovani talenti imprenditoriali da tutto il mondo.

E abbiamo deciso di farlo tramite un programma per startup tecnologiche nell’ICT, sia per l’alto valore strategico del settore, sia per le specifiche caratteristiche dell’ecosistema trentino, che da circa trent’anni investe in ricerca e sviluppo nel settore informatico e delle telecomunicazioni, perseguendo il sogno (sempre più concreto) di diventare una Silicon Valley nelle Alpi.

La sfida è unire la creatività e il design italiani con la serietà trentina e le capacità dei migliori programmatori dell’Europa, delle Americhe e oltre.

Il nostro è un programma di accelerazione con delle caratteristiche ben precise. In primo luogo è un programma pubblico. In quanto tale si distingue dalla maggior parte degli acceleratori, sia nostrani che stranieri come StartupBootcamp e 500startups, di natura privata e quindi animati da una logica di profitto.

Nel nostro programma il Trentino non diluisce l’imprenditore, chiede solo un suo contributo all’ecosistema dell’innovazione trentino sul modello di Startup Chile. Questa scelta è stata ben precisa e motivata, tra l’altro, dalla volontà di coltivare il fertile sistema degli acceleratori in Italia e in Europa, e non di entrare in concorrenza con essi.

Il nostro ruolo, come ente pubblico, è proprio quello di fornire la piattaforma di lancio di casi di successo abbassando le barriere economiche e psicologiche che separano i giovani di talento dalla filiera dell’innovazione, consapevoli del fatto che vi è un bisogno di reciproca collaborazione con (nuovi e vecchi) partner – in particolare privati – che operano in questo settore.

In secondo luogo, come già accennato, il nostro è un programma internazionale. A differenza di altri programmi pubblici non si concentra solo sui talenti che nascono sul territorio, né esclusivamente su quelli nazionali.

Scopo del nostro programma è contribuire alla formazione di team globali nell’anima perché nati in un contesto internazionale. Il talento non ha confini, e non deve averneneanche un team di successo.

Partire con un team internazionale vuol dire avere sin da subito la possibilità potenziale di colloquiare e operare su più di un mercato.

In un’Europa dove il mercato unico non viene ancora sfruttato appieno a causa delle differenze – certo regolatorie, ma anche culturali-siamo convinti che la forza di un team imprenditoriale misto rappresenterà un notevole vantaggio competitivo.

Infine, il nostro programma è un “acceleratore di persone”,e non solo di idee. Il nostro mantra è ridurre il rischio associato al team imprenditoriale. Ma non lo faremo agendo come una scuola dove chi sta alla cattedra sa tutto e chi sta dietro i banchi nulla.

L’esperienza, l’errore, l’iterazione, come sa chi ci è passato, sono gli ingredienti fondamentali per crescere forti e sani nel mondo dell’innovazione. E l’esperienza deve arrivare da mentori con il profilo giusto: imprenditori, techie, hacker e ‘smanettoni’,investitori seed, manager che hanno guidato aziende nelle fasi critiche del rinnovamento. Ma l’esperienza deve venire anche dalla vita vissuta, da (piccoli) graffi dell’iterazione provata sulla propria pelle, dalle difficoltà incontrate sul campo nel comprendere quale aspetto tecnico del prodotto viene apprezzato dal cliente e quale no – e come creare un valore che possa essere riconosciuto e apprezzato.

Per realizzare tutto questo, per emergere nel panorama internazionale, per creare in Italia uno degli hub dell’innovazione mondiale, o fosse anche solo europea – pur operando in Trentino, pur con il supporto della politica e degli attori locali – ci vuole uno sforzo immane. Che intendiamo affrontare insieme a tutti quelli convinti di poter contribuire a creare valore per l’Italia, l’Europa e il mondo da questo investimento che il Trentino ha deciso coraggiosamente di compiere.

Scriveteci e consigliateci, insieme siamo più forti che da soli.

Fine della prima puntata.

Paolo Lombardi

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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