È stato anticipato l’argomento che Papa Francesco tratterà nel suo messaggio per la Pace del 2024. Stiamo parlando dell’intelligenza artificiale, che sembra essere realmente l’argomento del momento.
Papa Francesco e l’intelligenza artificiale: il messaggio per la Pace 2024
Un tema inedito ma sicuramente molto attuale quello scelto da Papa Francesco per la 57esima Giornata mondiale della Pace. Si parlerà di intelligenza artificiale nel suo messaggio del 1° gennaio. L’argomento del Messaggio del Papa è stato annunciato in anticipo, mentre il testo verrà pubblicato all’inizio di dicembre. La notizia è stata data dalla Sala Stampa vaticana, che ha diffuso un comunicato del Dicastero per lo sviluppo umano integrale. L’argomento scelto è particolarmente attuale ed è sempre presente dei dibattiti che trovano spazio sui media negli ultimi tempi, sia per gli aspetti legati all’impiego dell’intelligenza artificiale negli scenari di guerra, sia per le ricadute di tipo antropologico, che potrebbero avere un forte impatto sulla vita delle nostre società.
Una delle preoccupazioni all’interno del messaggio sarà proprio quella di un uso distorto di questa risorsa tecnologica, che porti ad aumentare le disuguaglianze e quindi creare dei conflitti.
“I notevoli progressi compiuti nel campo delle intelligenze artificiali hanno un impatto sempre più profondo sull’attività umana, sulla vita personale e sociale, sulla politica e l’economia. Papa Francesco sollecita un dialogo aperto sul significato di queste nuove tecnologie, dotate di potenzialità dirompenti e di effetti ambivalenti. Egli richiama la necessità di vigilare e di operare affinché non attecchisca una logica di violenza e di discriminazione nel produrre e nell’usare tali dispositivi, a spese dei più fragili e degli esclusi” si legge nella nota de Dicastero Vaticano.
Intelligenza artificiale, Papa Francesco: “Contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo”
Ingiustizia e disuguaglianze alimentano conflitti e antagonismi, come fatto notare dal Dicastero vaticano. “L’urgenza di orientare la concezione e l’utilizzo delle intelligenze artificiali in modo responsabile, perché siano al servizio dell’umanità e della protezione della nostra casa comune, esige di estendere la riflessione etica all’ambito dell’educazione e del diritto” si legge ancora nel comunicato. “La tutela della dignità della persona e la cura per una fraternità effettivamente aperta all’intera famiglia umana sono condizioni imprescindibili perché lo sviluppo tecnologico possa contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo” conclude la nota. PapaFrancesco, quando ha ricevuto a gennaio i partecipanti all’Incontro “Rome call” promosso dalla Fondazione Renaissance, aveva sottolineato che “la vita non può deciderla un algoritmo, servono etica e rispetto”.
Quella dell’algoretica, ovvero la riflessione sull’uso degli algoritmi nell’orizzonte dell’intelligenza artificiale, è una materia già presente nel panorama della Santa Sede. Se ne è occupata la Pontificia Accademia per la vita e il suo presidente, l’arcivescovo Vincenzo Paglia. In un intervento ha sottolineato che “queste nuove tecnologie possono portare a uno sviluppo enorme, ma anche a una tragedia altrettanto enorme, perché rischiano di sopprimere l’umano in una sorta di dittatura della tecnica”. Anche Papa Francesco, nel 2020, aveva già fatto notare che queste tecnologie e gli algoritmi estraggono dati che consentono di controllare abitudini mentali e relazionali per fini commerciali e politici, spesso a insaputa delle persone.