Pierre de Coubertin lo conosciamo tutti. La sua creatura, i Giochi Olimpici Moderni, pure e magari, nel riconoscerla come il più grande evento sportivo del mondo, ne sottovalutiamo il valore anche e soprattutto politico: basti dire che a Rio hanno sfilato 206 Paesi e un ulteriore delegazione era composta da atleti rifugiati, ovvero da persone che non hanno uno status preciso se non quello che gli è stato riconosciuto appunto dal Cio. Ma c’e’un’altra persona, sicuramente medico, magari non consapevole