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Parole e nomi, tra specialità e normalità. Così abbiamo scelto “FABLE”

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Mi dicevano che ero una bambina speciale, e io non capivo il perché. Cosa avevo di diverso dagli altri bimbi che andavano a scuola come me, che giocavano come me, che ridevano come me. Non ero affatto speciale, se non guardavi quello che mancava. Cosa mi rendeva tale? La mancanza di un braccio? Io pensavo “Fabia” un nome come tutti gli altri, e invece non era troppo comune. Breve e deciso. Facile da nominare o scrivere. Però, in passato, vi dico che
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Scritto da chef