Passera ti presento Condomani, la mia startup fatta in casa-CheFuturo!

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Durante il mio corso di studi ho sempre pensato di voler realizzare una mia azienda. Un’azienda fatta di giovani, dove la parola lavoro è strettamente collegata alla parola passione, dove non si trascorre il tempo solo tra colleghi, ma tra amici; dove ci si sente non solo in ufficio, ma a casa. In realtà non avevo la più pallida idea di come si potesse “fare impresa”. L’università, semmai, ti insegna a fare ricerca. Le due cose spesso vanno in direzione assolutamente opposta.

Ero, però, affascinato dal significato della parola “startup”, dalla carica positiva che questo termine emanava. Partire, cominciare, iniziare, decollare, alzarsi in volo. Non sapevo come agire per dover far miei questi verbi. L’unica strada percorribile mi è sembrata quella di intraprendere il dottorato e tentare, con quel titolo, di vincere qualche bando che mi permettesse di concretizzare il mio desiderio.

Avevo una diversa idea di dottorato, rispetto a quella intesa tradizionalmente. Per me, fare il dottorato era – ed è – realizzare qualcosa di tangibile, qualcosa che possa avere la sua ripercussione nel mondo reale, qualcosa che possa essere utile. Il mio dottorato non poteva essere una sterile ricerca. Dovevo fare qualcosa per migliorare la vita delle persone. È così che proprio durante il corso dei miei studi post-laurea mi è venuta l’idea di lanciare il social network per la gestione della vita condominiale: Condomani.it.

Naturalmente il passaggio dall’idea alla realizzazione non è stato privo di difficoltà. Ho scelto il team, secondo i miei principi: eccellenza e passione. Ma naturalmente la scelta di un piccolo gruppo di avventurieri disposti ad affrontare ardui pericoli prima di arrivare al successo non è sufficiente.

La nostra prima prova di gruppo è stata all’ICT-Social Tech Weekend Calabria nel giugno 2011. Abbiamo imparato a metterci in discussione, a modificare il nostro modo di pensare, a giocare anche con le nostre lacune e mancanze, capendo che fare impresa è un lavoro totalizzante che non prevede giorni festivi o tempi lunghi, ma ritmi serrati e grande senso del dovere. Ci siamo resi conto di quello che avremmo perso se avessimo deciso di intraprendere quella strada, ma anche, e soprattutto, di quello che avremmo guadagnato. Avevamo deciso di realizzare la nostra idea, a tutti costi e la nostra voglia di fare è stata premiata. Condomani era riuscito a conquistare la giuria: ci aggiudicammo il primo posto.

Questo fu l’inizio. Nemmeno un mese dopo, una mail di dPixel mi annunciava di aver vinto una borsa di studio per partecipare ad InnovAction Camp di Augusto Coppola.

Mi armo di voglia di apprendere e conoscere. In una amena località romana, per una settimana a luglio 2011, partecipo a quello che è stato probabilmente l’evento che ha delineato più chiaramente in che direzione desideravo andasse la mia azienda. Ho imparato veramente come portare avanti una startup, come realizzare un pitch, come fare gruppo, come organizzare il lavoro. Lì mi si è aperto un mondo. Grazie ad Innovation Lab ho capito veramente cosa significa passare dall’idea alla realizzazione concreta del progetto. Ho capito quello che non mi era stato insegnato durante cinque anni di università: come si passa dal sogno alla realtà.

Subito dopo essere tornato da una intensa settimana trascorsa a ricevere stimoli da ogni fronte, mi sono rimboccato le maniche e, dopo aver reso partecipe il mio team della costruttiva esperienza, abbiamo iniziato a lavorare concretamente su Condomani, nonostante la calura estiva si facesse sentire. La nostra idea si faceva sempre più tangibile.

I primi risultati si iniziarono subito a sentire. Condomani iniziava a echeggiare non solo all’interno delle nostre menti. A settembre 2011, ci invitano a partecipare al Techgarage2011. Vinciamo il secondo posto alla StartCup Calabria 2011. Fu in quel momento che iniziammo a realizzare che la nostra idea era veramente vincente. Ancora non era stata lanciata sul mercato e già otteneva una eccellente presa di pubblico. Ce la potevamo fare. Ci credevamo tutti.

La partecipazione a WorkingCapital due mesi dopo, nel novembre 2011, ci fece capire che il mercato era pronto. La struttura del progetto era già ultimata. Ora bisognava ascoltare i diretti interessanti e decidere con loro come migliorare il prodotto. Con riunioni stimolanti e sondaggi di mercato abbiamo analizzato a fondo quel settore che sembrava non essere stato ancora toccato dalla tecnologia: il condominio.

Abbiamo ascoltato amministratori di condominio e condomini. Tutti richiedevano le stesse cose: maggiore rapidità di comunicazione ed efficienza nella risoluzione dei problemi. Condomani non poteva che essere una precisa risposta alle loro esigenze.

Nel mentre di una delle tante fruttifiche discussioni, ricevo una telefonata: siamo invitati dall’Ambasciata Americana a presentare Condomani al DEF StartupBoot Camp a Milano. Mi armo di nuovo di valigia e di un sorriso smagliante. Torno a casa, carico di energia e positività, tutta da trasmettere al mio team.

Decidiamo che è il momento giusto per lanciare il nostro prodotto. È il 14 febbraio 2012. San Valentino. È il momento di far innamorare di noi amministratori di condominio, condomini e professionisti/fornitori. Il nostro obiettivo? Rivoluzionare la vita condominiale. Ci piace pensare ad un’era a.C. (avanti Condomani) e ad un’era d.C. (dopo Condomani). E come non crederci?

Uno strumento attraverso il quale il condomino con un semplice click, dall’applicazione mobile o dal PC, è capace di inoltrare richieste di pronto intervento al suo amministratore, che provvederà ad aggiornare lo stato dei lavori in corso e la loro risoluzione ai propri condomini, sempre con un solo passaggio. Non è una rivoluzione? O anche, uno strumento che consente di anticipare le tediose discussioni all’interno delle riunioni condominiali attraverso strumenti di sondaggio non è una grande innovazione? O ancora, una gestione facile e veloce di tutta la contabilità, resa visibile per ogni movimento al condomino non è una bella idea?

In poco meno di sei mesi abbiamo realizzato la sezione della gestione online delle assemblee, della contabilità e della discussione tra tutti condomini. Abbiamo lavorato orientando il progetto iniziale anche verso coloro che non utilizzano Internet, ascoltando le richieste di molti amministratori. Ti registri, accedi, crei il tuo condominio virtuale, inviti i tuoi condomini e il tuo amministratore e il gioco è fatto. Vivere il condominio non prevedrà più perdite di tempo, sarà anche divertente.

L’idea viene così apprezzata che a Vulcanicamente e Impresa Possibile, a febbraio di quest’anno, chiedono che io racconti la nostra storia, presentando il nostro prodotto come già vincente. Subito dopo, l’invito a partire per lo Smau di Padova. Sorprendente la quantità di interessati al prodotto, nonostante il settore di nicchia. Ma ancora di più, sorprendente particolarmente anche il numero di persone che erano già a conoscenza del progetto. Sicuramente merito di un articolo del Sole24ore, del minuto interamente dedicatoci sulla rubrica Pixel del TG3 nazionale e dell’intervista su Smart city di Radio24. Appena tornati, un’altra bella notizia: il secondo posto al Talento delle Idee by Unicredit Area Sud. A giugno andremo a riscuotere il nostro premio.

Nonostante questi successi il lavoro continua. Siamo in costante evoluzione. Siamo una startup. Ci piace immaginarci sempre in versione beta, ma non perché il nostro prodotto non è finito, ma perché è nel costante miglioramento di sé e di quello che si fa che ci si può avvicinare a soddisfare le richieste degli utenti. Cresciamo, ogni giorno. Nuovi condomini affollano la nostra mappa in home page, ma molti di più speriamo di poter raggiungere a breve per rivoluzionare il modo di vivere il condominio di tutti.

Affrontiamo con il sorriso sulle labbra le difficoltà che incontrano inizialmente spesso le startup. Abbiamo fatto nostre le parole di John Fitzgerald Kennedy: “scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri: uno rappresenta il pericolo e l’altro l’opportunità”. Noi startuppari affrontiamo il pericolo ma anche l’opportunità: siamo il futuro.

Rende, 30 maggio 2012ANTONIO BEVACQUA

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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