Tra le aspettative dell’open data c’è quella di favorire l’innovazione e, pertanto, facilitare aziende e professionisti, ma perché questo accada – prendendo in prestito una frase di Gigi Cogo – occorre che i dati siano sexy. Un aggettivo molto forte che mette in evidenza la necessità avere tanti dati altamente riusabili, aggiornati e ben documentati.
Caratteristiche volute anche dalla carta dei dati aperti del G8: un documento di indirizzo, nato dopo l’ultimo G8, in cui gli stati aderenti si impegnano a