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Perché editori e giornalisti devono usare le app di messaggistica

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Le persone hanno sempre avuto il desiderio di essere informate. Nella società pre-industriale, le notizie erano diffuse tramite conversazioni e incontri. L’introduzione di opuscoli, editti, ballate, riviste e i primi bollettini, hanno permesso di diffondere informazioni a livello regionale, mentre Internet, social network, smartphone e applicazioni di messaggistica diffondono istantaneamente i dati a livello globale.

In particolare, le applicazioni di messaggistica forniscono anche un nuovo canale di distribuzione per gli editori al fine di creare relazioni private, intime e su misura con il pubblico a cui si rivolgono — un servizio “concierge” per i media.

Dai motori di ricerca, ai social, alla messaggistica

Con il recente avvento di Internet, gli editori hanno cercato di sfruttare i canali di distribuzione — come i motori di ricerca e i social media — per aumentare il proprio pubblico.

Huffington Post ha riscontrato un’immensa crescita padroneggiando l’arte di ottimizzare la propria presenza sui motori di ricerca e sfruttando al meglio la condivisione sui social di BuzzFeed, per diventare il media brand di cui tutti parlano.

Un’occasione importante per la prossima generazione di startup editoriali dipenderà dal fatto di saper sfruttare le applicazioni di messaggistica.

Per giornalisti, brand e creatori di media, questo significa rivedere il proprio modo di creare contenuti, le modalità di coinvolgimento degli utenti e come vengono generate le entrate.

La messaggistica è onnipresente nella nostra vita.

Le applicazioni possono fornire opportunità uniche per dare al pubblico un accesso diretto ai contenuti e agli editori,

E questo potrà accadere sia attraverso piattaforme su misura WeChat che tramite chat pubbliche su Viber e WhatsApp.

Perché i “concierge” media diventeranno il modo in cui il pubblico fruirà dei contenuti entro il 2020

1. Ci sarà un boom di applicazioni di messaggistica per cellulari e applicazioni per chat.

Secondo il ComScore’s 2015 U.S. Mobile App Report, la generazione del nuovo millennio trascorre la maggior parte del proprio tempo (più di 90 ore al mese) su applicazioni per smartphone. E indovinate un po’ i servizi che usano di più? Messaggistica e social network.Secondo Global WebIndex, i possessori di smartphone non scelgono esclusivamente una specifica applicazione di messaggistica. Ad esempio, 7 utenti su 10 di Snapchat utilizzano anche Facebook Messenger, mentre 5 su 10 utilizzano anche WhatsApp. Le persone fruiranno dei contenuti attraverso diverse piattaforme di chat.

2. I principali editori stanno iniziando a sperimentare nella creazione di contenuti per messaggistica.

(Foto per gentile concessione di BuzzFeed via LINE)

Secondo un recente rapporto di ricerca del Tow Center, il Wall Street Journal è tra le testate giornalistiche che contano più di un milione di abbonati a LINE, la più grande applicazione di messaggistica del Giappone, sperimentando con contenuti diversi, segnalazioni quotidiane e ultime notizie. BuzzFeed, entrata di recente nella piattaforma, ha adottato un approccio molto diverso con la costruzione di una audience tramite notifiche push, sticker e fumetti.BBC News è stata la prima a sperimentare contenuti editoriali su WhatsApp nel 2014, in particolare con il suo servizio WhatsApp informazioni “di salvezza”, che aveva come obiettivo comunità in Africa occidentale colpite da Ebola. Tuttavia, WhatsApp non è progettato per lavorare in modo efficiente come un servizio di notifica push di massa, e gran parte della recente strategia di BBC News sulla piattaforma si è focalizzata sul coinvolgimento del pubblico attraverso i contenuti generati dagli utenti e la raccolta di notizie.

Alcuni editori sono anche giornalisti il cui stipendio è collegato alle performance sulle applicazioni di messaggistica, nel tentativo di far crescere il pubblico digitale. Ad esempio, il Times of India sta chiedendo ai suoi collaboratori di impostare un minimo di 3 avvisi WhatsApp ogni settimana

Come iniziare a sperimentare

(Kik ha collaborato con Ad Council per una campagna anti-bullismo attraverso la creazione di una collezione di sticker)

È importante ricordare che queste piattaforme sono ancora agli inizi. In molti casi, raggiungono i migliori risultati nel lungo termine, al contrario di quelle piattaforme che portano ad un risultato immediato se i referral e il pubblico soddisfa le aspettative. I “concierge” media si basano sul desiderio intrinseco delle persone di voler seguire gli altri, sulla loro curiosità e sulla natura privata delle conversazioni con un più alto livello di intimità.

Detto questo, un team di redattori può creare canali specializzati e occuparli con gli aggiornamenti dei contenuti nativi per queste piattaforme, utilizzando messaggi automatici. Ciò include messaggi di testo, avvisi, sticker, curiosità e emoji.

Questo contenuto farà in modo che i membri partecipino alla discussione e aumenterà il livello della conversazione attraverso la condivisione di prospettive uniche. Questo modello di giornalismo e di creazione di contenuti dei media imita ciò che accade nel mondo reale, in cui una persona evidenzia un argomento e il gruppo si impegna in uno scambio attivo. Questo è ciò che dà valore alla storia; il giornalista ha la responsabilità di avviare il dibattito e moderarlo. Lui o lei può aggiungere valore alla discussione con la verifica dei fatti o fornendo ulteriori informazioni quando necessario.

I punti salienti

Foto per gentile concessione di The Associated Press

1. I “concierge” media su applicazioni di messaggistica possono essere realizzati attraverso lo sviluppo di topic iper-specialistici all’interno di settori quali sport, intrattenimento, stile di vita e notizie generali.

2. Le applicazioni di messaggistica forniscono alle agenzie di stampa uno spazio per coinvolgere il pubblico con diversi — e possibilmente più leggeri — tipi di contenuti.

3. Questi argomenti sono gestiti in modo da seguire i livelli di interesse sui contenuti e per adattarsi dinamicamente al ciclo di notizie. Se un determinato argomento cessa di essere significativo, l’editore di un determinato canale deve decidere se chiudere il canale, mantenerlo o creare un sotto-canale.

4. L’automazione e i bot costituiranno una parte fondamentale della strategia di pubblicazione dei contenuti.

5. Le opportunità di monetizzazione arriveranno dalla vendita di beni digitali come gli sticker, e-commerce o micro-eventi tra cui la programmazione in diretta a pagamento.

6. I “concierge” media potrebbero reinventare il concetto di redazione per renderlo intrinsecamente mobile e globale. I giornalisti non dovranno trovarsi in uno spazio fisico.

7. Esiste una grande opportunità per costruire reti di collaboratori individuali con una conoscenza specifica su argomenti di nicchia.

Con il tempo speso nell’utilizzo massiccio di applicazioni di messaggistica, la prossima generazione fruirà la maggior parte dei contenuti attraverso il piccolo schermo?

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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