Perché il Giappone, nonostante il suo status di terza economia mondiale e una moltitudine di multinazionali, genera così poche startup che brillano all’estero? Le radici del problema sono profonde, ma alcuni operatori del settore hanno motivo di sperare. Secondo un’ultima classifica della società di ricerca CB Insights, che elenca quasi 500 “unicorni” in tutto il mondo – aziende ancora non quotate in borsa con un valore stimato di oltre un miliardo di dollari – solo quattro di loro erano giapponesi.