Perchè la vitalità della Basilicata non si misura con un concerto

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“Sulla parola Cultura ogni cittadino deve sentire una specie di responsabilità individuale”, su queste parole, che condivido a pieno, è finita la mia seconda lettura dell’articolo di Paolo Iabichino (Executive Creative Director del Gruppo Ogilvy & Mather Italia), pubblicato su CheFuturo!

Non ce la faccio a leggere e digerire, da persona di tale cultura nel campo della promozione territoriale (lui è anche parte del comitato tecnico scientifico BTO Educational), parole che sembrano scritte ascoltando discorsi fuori da un qualunque bar radical chic di periferia.

Al di là delle bestemmie e dei ritardi, non credo che 3 ore di trasmissione durante il cenone di capodanno possano parlare in maniera esaustiva di un territorio.

Farlo sarebbe come voler leggere la Divina Commedia al centro di uno stadio un minuto prima della finale di Champions.

La promozione del territorio, quella articolata e circostanziata, cerchiamo di farla tutti noi che continuiamo a scommettere sulla Basilicata, sul Sud e sul mediterraneo, immaginando nuove metriche per coinvolgere sguardi e sensibilità, negli altri 364 giorni dell’anno.

Lo fanno i ragazzi del webteam, che sta cambiando pelle e cercando nuove energie; lo fanno i tanti creativi che non si fermano neanche la notte del 31 e continuano ad appigliarsi a ogni segnale positivo per ancorare nuove visioni; lo fanno gli attori e i musicisti, che sempre più e sempre meglio mettono il territorio in ogni loro opera e la portano in giro per l’Italia, e non aspettano i programmi di rai 1 per fare societing applicato alla promozione del territorio; lo fanno i registi nascenti, che investendo solo su se stessi e sulla loro rete di relazioni si candidano a interpretare tutte le sfumature di una terra ricca e viva; lo fanno le tantissime associazioni che partendo dalla Basilicata cercano logiche e trame da interpretare per dare un contributo alla crescita collettiva; lo fanno gli imprenditori che cercano idee innovativa per guardare il territorio in maniera differente, con droni, telecamere a 360° e nuove piattaforme di narrazione collaborativa; lo fanno gli amministratori che si mettono insieme perché hanno capito che quello che conta sono le intenzioni comuni; lo fanno docenti, ricercatori e uomini di marketing, che inseguono la costruzione di nuovi modelli per abitare la realtà, ricercando un rapporto diverso con i luoghi, recuperando il rapporto tra e con le comunità, “nutrendo con la cultura e l’arte il dialogo fra noi e il mondo” (cit.

Emmanuele Curti).

Per tutte queste persone e per tutti questi motivi e per tutti questi modi di interpretare il mondo, dal basso del mio pericoloso ottimismo.

Credo che “Il Capodanno di Matera”, primo di una serie, possa essere una buona occasione da cogliere e trasformare grazie ad un impegno quotidiano senza sosta.

Proprio come quello a cui diamo fondo ogni giorno, in una continua collaborazione tra privati, enti, istituzioni, non senza dissapori o difficoltà, ma tutti con uno stesso obiettivo: vedere crescere le opportunità per tutti, in un territorio che sembrava arido e invece è vivo e pieno della forza più potente che si possa immaginare: le connessioni tra le persone.

Ripeto e chiudo: poco importa se Arbore ha stonato, qualche ballerina ha esagerato e il fesso di turno ha bestemmiato.

Poco conta se il conduttore si è ammalato, l’orchestra ha steccato e l’orologio non è stato regolato. Per me, per noi, per la Basilicata è importante continuare ad essere una bella scoperta e vi assicuro che da ieri e per qualche settimana a seguire, sui motori di ricerca Matera, Basilicata e Capitale della Cultura saranno parole di facile appiglio per raccontare quanto straordinario sia il patrimonio che ci portiamo dietro, e quanto meraviglioso possa essere entrare a far parte di questa comunità temporanea che ci porterà con visione e strategia a raccogliere la sfida del percorso verso il 2019.

P.S. Poi magari il prossimo anno sapremo essere più scaltri e inseriremo una narrazione più nazionale (anzi internazionale) e meno popolare, ma questo poco conta al cospetto delle tantissime occasioni che possiamo e dobbiamo cogliere senza timore ogni giorno.

MICHELE CIGNARALE*

Potenza, 3 gennaio 2015*Founder BasilicataSlurp e Meraviglia360

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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