L’età della pietra si è conclusa non per mancanza di pietre. L’era del petrolio finirà, ma non per una mancanza di petrolio — Ahmed Zaki Yamani (Ministro Risorse minerarie – Arabia Saudita)
Il mercato dell’automobile sta per cambiare in maniera epocale, così come non succedeva dalla sua stessa nascita 100 anni fa.
Ci sono alcuni motivi per cui questo avverrà e perché il cambio sarà repentino come quello che ci ha portati a non accettare più le sigarette nei luoghi chiusi e a trovare altrettanto assurdo che 10 anni fa non esistessero gli smartphone.
Il motivo per cui questo avverrà è legato all’efficienza dei motori.
L’efficienza di un motore a combustione (quello della vostra automobile) è del 30%, quello di una automobile elettrica è invece circa del 90%.
Nei motori a scoppio l’efficienza non è migliorata in maniera considerevole negli ultimi 50 anni, nonostrante spese in ricerca nell’ordine di miliardi di Euro.
Le case automobilistiche sono grossi pachidermi ingombranti e restie al cambiamento. Non vogliono innovare e hanno paura di chi lo sta facendo.
Le uniche vere novità arrivate sul mercato delle automobili negli ultimi 40 anni sono state infatti accessori, che se da un lato hanno reso più piacevole (lettori MP3, navigatori GPS, bluetooth) e più sicuro (cinture di sicurezza, airbag) il nostro viaggio, dall’altro non hanno fatto nulla per rendere più pulite le nostre città.
Le auto elettriche hanno una coppia motore istantanea, che le rende migliori delle equivalenti a benzina, inoltre possono fornire centinaia di cavalli vapore, senza alcuna emissione dannosa di CO2.
Il motivo per cui le auto elettriche non sono ancora comuni come quelle con motore a scoppio è legato all’efficienza della batteria, questa, in casi standard non è oggi ancora sufficiente a fare più di 250km. Il miglioramento delle prestazioni è però quantificabile in circa il 7.5% all’anno (Legge di Moore delle batterie). Quindi, ogni 9 anni, raddoppia l’impacchettamento medio di energia per centimetro cubo.
Aumento densità batterie nel tempo – La cosiddetta Legge di Moore delle batterie
Quando, nel 2011 guidai per la prima volta un’auto elettrica (un Roadster) mi fu subito chiaro come tutto quello che avevo guidato fino a quel momento fosse sbagliato, e come l’auto elettrica fosse una meraviglia tecnologica. Io mi riferisco ad automobili che fanno da 0-100 km/h in meno di 3 secondi (TESLA Model S – P90D) e non di goffi golf cart o di macchinine per bambini.
La stragrande maggioranza di chi ha guidato un’automobile elettrica vi dirà che non concepisce nemmeno l’idea di tornare ad un motore a benzina. La tecnologia dei motori a combustione interna viene avvertita come vecchia e obsoleta una volta che si è guidata una macchina elettrica. Per non parlare della sola idea di fermarsi sotto una pensilina metallica per mettere un liquido esplosivo e maleodorante (raffinato a partire da dinosauri morti) al fine di dargli fuoco in piccole quantità.
È solo una questione di tempo prima che la società veda le auto a benzina come una tecnologia irresponsabile,
perché pericolose per la salute degli altri e perché mettono a repentaglio il nostro clima introducendo nell’atmosfera inutile CO2.
Pensate a quello che è successo col fumo nei locali pubblici. Solo 30 anni fa, si era abituati ad accettarlo praticamente ovunque: aereo, scuole, ospedali. La gente fumava in presenza di bambini e anziani. Donne in gravidanza fumavano, medici fumavano, malati fumavano. Pensarci oggi è pazzesco!
Fra 30 anni considereremo i tubi di scappamento delle automobili come moralmente sbagliati, proprio come oggi vediamo le sigarette.
All’epoca, la situazione è cambiata quando i pericoli del fumo sono diventati innegabili, i giornali iniziarono a parlare della cosa e la gente iniziò a preoccuparsi per la propria salute. In risposta, i governi di tutto il mondo, introdussero limiti di età, messaggi di allerta obbligatori sui pacchetti di sigarette e il divieto di fumare in ospedali, edifici pubblici, scuole, bar e ristoranti. Improvvisamente, fumare non sembrava più normale, ma pericoloso. Le persone che nel frattempo avevano smesso di fumare non volevano essere esposte al fumo degli altri. Il fumo è passato da ‘in’ ad ‘out’.
Questo è esattamente ciò che accadrà ai motori a combustione. Ogni giorno le strade piene di automobili espellono particelle fini e ossidi di azoto nei polmoni di pedoni e ciclisti nelle città di tutto il mondo. È stato dimostrato che esse provocano il cancro, parti prematuri, aumentano il rischio di malattie cardiache e riducono in maniera significativa l’aspettativa di vita. Proprio come il fumo, l’opinione pubblica si sta svegliando e i governi stanno introducendo leggi per limitare i danni da auto inquinanti.
Fra un paio di anni le auto elettriche con più di 350km di autonomia saranno disponibili a prezzi accessibili (TESLA ha appena annunciato la Model 3, con versione base da 345km di autonomia) e saranno quindi un incontro sempre più comune sulle strade. (Leggi anche “Tesla Model 3: così Elon Musk ha fatto il “crowdfunding” più grande di sempre“)
Provate a spiegare ai vostri vicini che avete scelto un’auto a benzina perché vi piace “il rumore del motore”, che danneggia la salute dei loro figli.
Più ci saranno auto elettriche sulla strada, maggiore sarà la pressione sociale su chi detiene motori a combustione interna.
Ecco perché la scomparsa del motore a combustione non seguirà un abbandono graduale, ma un declino esponenziale.