Dopo circa un decennio di pronostici e teorie stiamo assistendo in qualche modo alla messa in pratica del concetto di “Internet of Things“, nato al MIT come visione di un futuro in cui ogni oggetto è nodo di una rete e interagisce con gli altri oggetti. Si è sempre detto che gli ostacoli tecnici per questa interconnessione risiedevano nella necessità di tre cose:
connettività wireless (anche passiva, sottoforma di RFID),
uno spazio di indirizzamento più ampio (IPv6, con il suo elevato numero