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Perché un Canaletto può rendere l’iPad emozionale

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Da poco la lancetta aveva superato la mezzanotte e il 13 ottobre aveva preso il posto del suo predecessore. Eravamo ancora un po’ tutti lì davanti al Teatro Toniolo di Mestre. Eravamo ancora tutti entusiasti dopo aver trascorso la serata sul palco, protagonisti della tappa veneziana di Next, lo spettacolo dell’innovazione di Riccardo Luna, parte integrante della tre giorni della Repubblica delle Idee.

È stato proprio lì che, dopo una forte stretta di mano, salutavo Nicola Farronato, CEO di MySmark, prima di lasciarlo tornare in quella Dublino, che ha accolto con tanto calore una start-up tutta italiana che ha messo insieme tecnologia ed emozioni.

Nicola lo ritrovo a Venezia in questi giorni a distanza quasi di un mese da quella serata.

Uno straordinario sole ha preso il posto di una magica luna e un’Abbazia, quella di San Gregorio, è la nuova affascinante location.

L’occasione è di quelle che contano, almeno per chi crede che l’arte possa rendere migliore la nostra vita. Si tratta dell’apertura al pubblico, 270 anni dopo e per meno di 50 giorni, dell’esposizione di uno dei capolavori del Canaletto “L’entrata nel Canal Grande della Basilica della Salute”, nel luogo in cui l’artista creò quest’opera affascinante.

Il progettoCanaletto. Gero qua” realizzato da Fondaco grazie alla Famiglia Buziol, è unico nel suo genere, perché permette di rivivere ciò che l’artista ha provato quando si è dedicato a quell’opera.

Si tratta di emozioni e per questo Nicola è lì. La sua presenza non è puramente per soddisfare il suo animo artistico.

La sua presenza è perché la tecnologia di MySmark è parte integrante di un percorso, che ha poco a che fare con il termine tradizionale di mostra, ma che trova il suo elemento identificativo nell’esperienza proprio emozionale.

Ed è così che mentre dialogo con Nicola vedo i visitatori che attraverso i loro smarthphone o tablet interagiscono direttamente con l’opera del Canaletto. Li vedo trascinare il cursore sopra l’immagine online dell’opera per poi “taggare” il proprio stato d’animo di fronte alla bellezza di un capolavoro della pittura sulla “Rosa delle emozioni” di MySmark.Li vedo commentare, condividere e confrontare il proprio sentimento con quello provato dagli altri visitatori. La tecnologia al servizio dell’arte. La tecnologia per amplificare e lasciare traccia delle proprie emozioni.

Ammiro ancora una volta l’opera del Canaletto.

Poi fisso la straordinarietà della coreografia naturale di Venezia. Infine guardo online quei petali colorati che vanno a riempire l’immagine dell’opera per esprimerne le singole emozioni.

È tutto collegato. Il filo conduttore è l’emozione. Lo stimolo è l’arte. L’innovazione tecnologica la sua chiave interpretativa.

Bravo Nicola. Speriamo che non passi molto tempo per rivederci. Sono curioso di vedere come applicherai la tua tecnologia dei sentimenti la prossima volta.

Venezia, 14 novembre 2013Andrea Bettini@ILBETTA

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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