Secondo Peter Thiel, l’aumento costante del valore del Bitcoin dimostra che l’inflazione non si risolverà in tempi brevi e che il mondo sta affrontando un serio momento di crisi.
Peter Thiel: “L’aumento del valore del Bitcoin dimostra che siamo in crisi”
Nella giornata di domenica 31 ottobre, nel corso della seconda Conferenza Nazionale del Conservatorismo, Peter Thiel ha spiegato che l’alto prezzo del Bitcoin indica che l’economia sta affrontando una importante inflazione.
Il miliardario esperto nel settore della tecnologia ha precisato che l’aumento del valore del Bitcoin non è transitorio e ha criticato la Federal Reserve per aver scelto di non affrontare l’inflazione e di non aver riconosciuto la sua gravità.
In occasione della conferenza, Thiel ha osservato: “Se consideriamo 60.000 dollari di Bitcoin, non sono sicuro che si dovrebbe comprare aggressivamente.
Ma sicuramente quello che un simile dato ci indica è che stiamo avendo un momento di crisi“.
Il miliardario, inoltre, ha ammesso di essersi pentito di non aver comprato più token della criptovaluta in passato.
Le accuse rivolte alla Federal Reserve e l’inflazione
Focalizzandosi sulle politiche della Federal Reserve, poi, Peter Thiel ha ribadito che l’ente ha preferito non riconoscere nemmeno l’esistenza del problema.
Tra le principali colpe della Federal Reserve, secondo Thief, c’è la convinzione di poter stampare denaro senza innescare il meccanismo dell’inflazione. Per il miliardario, la Federal Reserve è in uno stato di “chiusura epistemica”, un termine filosofico che significa chiusura mentale.