Piccole imprese in crescita nel post Covid ma persiste il problema delle assunzioni

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Nel prossimo futuro, si assisterà a una repentina e decisa crescita delle piccole imprese. Ciononostante, le difficoltà legate all’assunzione di personale continueranno a dominare il mondo del lavoro.

Piccole imprese in crescita nel post Covid ma persiste il problema delle assunzioni

La carenza di lavoratori rappresenta una grande preoccupazione per gli imprenditori e non sono ancora emerse evidenze significative che dimostrino che la revoca dei sussidi di disoccupazione stia facendo aumentare l’offerta di lavoro.

Dal momento in cui la disoccupazione ha raggiunto un tasso record del 14,8% nel mese di aprile 2020, gli scenari del mondo del lavoro si sono completamente rivoluzionati. La richiesta di personale ha raggiunto i livelli più alti mai registrati dal 2000 e le aziende non sembrano riuscire ad assumere tutti i dipendenti di cui necessitano abbastanza velocemente.

In questo contesto, tuttavia, le piccole imprese appaiono di nuovo ottimiste per il futuro. Quasi tre quarti dei piccoli business si aspetta di aumentare le vendite nei prossimi sei mesi ma le lotte per le assunzioni stanno frenando queste prospettive: è quanto rilevato da un sondaggio condotto su 500 piccole-medie imprese nell’agosto 2021 e pubblicato da PNC nella giornata di lunedì 27 settembre.

La disponibilità di manodopera è la preoccupazione più citata dalle aziende e, tra coloro che sperimentano difficoltà di assunzione, il 58% attribuisce simili difficoltà all’aumento dei sussidi di disoccupazione federali. Con i sussidi di disoccupazione federali che si sono conclusi con il Labor Day – riducendo la paga di disoccupazione di 300 dollari a settimana – le imprese hanno creduto che questo taglio avrebbe portato a un’impennata dei candidati al lavoro.

L’aumento auspicato, tuttavia, non si è ancora materializzato.

I risultati del sondaggio di PNC

Uno studio pubblicato alla fine di agosto dagli economisti Kyle Coombs della Columbia University, Arindrajit Dube dell’Università del Massachusetts Amherst e altri ha mostrato che, nei 22 Stati americani che hanno revocato i sussidi benefici federali per disoccupazione all’inizio di giugno, c’è stato solo un piccolo aumento dell’occupazione nei mesi successivi pari al 4,4%.

Le piccole imprese stanno ora affrontando in modo diretto la carenza di manodopera incrementando i salari e i benefici.

Delle imprese intervistate da PNC, più di 4 aziende su 10 ha riferito di aver aumentato la compensazione per attrarre e trattenere i talenti mentre il 44% di esse ha iniziato a stipulare accordi di lavoro più flessibili.

Quasi la metà delle società intervistate, poi, ha anche iniziato a implementare le misure di salute e sicurezza.

Questi cambiamenti non arrivano senza un costo. Il 54% degli imprenditori intervistati ha spiegato di voler aumentare i prezzi per compensare l’aumento del costo del lavoro e dell’inflazione. In questo modo, le persone che in precedenza hanno ricevuto sussidi di disoccupazione federali possono, finalmente, sentire una crescente pressione finanziaria per rientrare nel mercato del lavoro.

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Scritto da Ilaria Minucci

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