La mobilità urbana è una delle sfide su cui gioca il futuro delle nostre città, sempre più ingolfate dalle auto e alla ricerca di soluzioni che possano migliorare la qualità dell’aria e la libertà dei cittadini di muoversi. E mentre nascono come i funghi soluzioni per l’ultimo miglio, dai monopattini alle bici, e si moltiplicano le soluzioni di car sharing, nessuno sembra aver pensato alle fasce non autonome della popolazione.
Parliamo di anziani e bambini, che rappresentano oltre il 30% di tutti i cittadini e che difficilmente hanno accesso ai trasporti tradizionali o di massa, potendo solo contare sull’aiuto di genitori e parenti. Il settore è complesso ma PickMeApp, una startup innovativa nata da un’idea di Luciana De Fino, una giovane manager lucana, già da due anni ha attivato un servizio urbano collettivo a chiamata già presente a Potenza e Salerno e in arrivo nella più importante città del Nord Italia nel giro di qualche giorno.
PickMeApp, la startup italiana dei trasporti del futuro
PickMeApp, che consente di prenotare una corsa attraverso un’app e funziona mettendo in rete mezzi urbani NCC attraverso un algoritmo di ottimizzazione dei percorsi, ha già percorso decine di migliaia di kilometri, venduto 35.000 ticket e fatto viaggiare più di 2500 persone e oggi, grazie ad un importante finanziamento pubblico e ad un round di investimento in equity crowdfunding, vuole crescere in più di 10 città italiane.
Sfidando il luogo comune secondo il quale tutte le soluzioni più di successo vengono importate dagli States.
Dopo la prima rivoluzione nell’ambito della mobilità, che suona ormai già come preistoria, che si chiama Uber, nata nel 2010, ed in assoluto è la start up più finanziata del mondo, oggi i tempi sembrano maturi per dotare le nostre città di nuovi mezzi di trasporto, mentre i comuni si arrovellano su come far quadrare i conti di un TPL che fa acqua da tutti i ponti, con bilanci in rosso e mezzi inquinanti e flotte disastrate.
Il settore della mobilità urbana sta concentrando su di sè attenzioni e investimenti che arrivano da ogni parte. La stessa PickMeApp ha già attratto l’interesse di due Venture Capital che hanno
condotto i primi due round di investimento. Nel frattempo, l’Unione Europea, ha stanziato 12,7 miliardi di euro per contribuire a realizzare una mobilità più veloce, sicura ed ecologica, mentre si muovono più di 30 miliardi di investimenti privati, tra fondi e grandi corporation automobilistiche, queste ultime alla ricerca di nuovi business visto il continuo calo nella vendita della auto.
E’ il caso di Bmw, Daimler e Jaguar Land Rover, tutte impegnate nel finanziare l’innovazione, ma soprattutto del Gruppo Volkswagen, che ha elaborato un piano di investimenti per il periodo
2020-2024, con cui il colosso tedesco prevede di spendere circa 60 miliardi di euro nelle future aree di smart mobility, tra cui soprattutto la digitalizzazione. Nel mondo si moltiplicano gli esperimenti di mobilità condivisa ma la speranza che per una volta possa affermarsi una soluzione tutta Italiana non può che farci ben sperare. «La mobilità è un settore chiave per la salute, l’economia, la vivibilità e la bellezza delle città in cui viviamo – ha detto Luciana De Fino, CEO di PickMeApp – e una mobilità diversa e migliore non è un’utopia ma una realtà che va costruita con impegno» Oggi la startup sta chiudendo il suo ultimo round sulla piattaforma 200crowd, ed è possibile investire sul portale a questa pagina.