Il successo della piattaforma Piracy Shield
Un anno dopo il suo lancio, la piattaforma Piracy Shield ha mostrato risultati significativi nella lotta contro la pirateria online. Durante un incontro tenutosi presso la sede della Lega Serie A a Milano, i rappresentanti della Lega Serie A, Lega Serie B e FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) hanno condiviso i dati ottenuti. Secondo l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), sono stati bloccati circa 30.000 siti pirata in soli dieci mesi di operatività, un risultato che evidenzia l’efficacia della piattaforma nel contrastare la diffusione di contenuti illegali.
Espansione delle misure contro la pirateria
Recentemente, AGCOM ha approvato una delibera che amplia l’ambito di applicazione della piattaforma, includendo anche film e serie TV tra i contenuti da proteggere.
Questa decisione rappresenta un passo importante per garantire la tutela dei diritti d’autore e per combattere la pirateria in un settore sempre più vulnerabile. Nonostante i risultati positivi, è importante notare che ci sono stati alcuni errori, come il blocco di Google Drive, che hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione della piattaforma.
Operazioni delle forze dell’ordine e nuove sanzioni
Oltre ai risultati ottenuti dalla piattaforma, le forze dell’ordine italiane hanno intensificato le operazioni di contrasto alla pirateria. Recentemente, sono stati arrestati 11 individui e chiusi oltre 2.500 canali utilizzati per la trasmissione illegale di eventi sportivi, generando un giro d’affari mensile stimato di 250 milioni di euro. Queste azioni dimostrano l’impegno delle autorità nel combattere la pirateria e nel proteggere i diritti dei creatori di contenuti.
Nuove sanzioni per i trasgressori
Il prossimo passo nella lotta contro la pirateria prevede l’applicazione di sanzioni più severe. Le nuove misure includono multe che variano da 150 a 5.000 euro per gli abbonati a servizi pirata e da 2.500 a 15.000 euro per coloro che offrono contenuti illegali. Inoltre, sono previste pene detentive che vanno da 6 mesi a 3 anni per i trasgressori. Queste misure mirano a dissuadere ulteriormente la pirateria e a proteggere l’industria dei contenuti in Italia.