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#PornHub dà i numeri del porno online. L’Italia si piazza ottava

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Potrà apparire come un paragone iperbolico, ma si potrebbe dire che il marketing sta al porno, come la scienza sta all’industria bellica: per quanto non sia facile parlarne, alla fine non è possibile non farci i conti, soprattutto quando un player di questo comparto diffonde i suoi numeri e dimostra a tutti e ancora una volta le innegabili “dimensioni” di questo mercato, da sempre indubbiamente ampio e ricco, soprattutto nella sua sfera online.Ovviamente stiamo parlando del tanto chiacchierato PornHub, il più grande sito pornografico del mondo, che ha pubblicato in questi giorni le statistiche relative ai suoi ultimi 12 mesi. L’aveva già fatto negli anni scorsi, precisamente nel 2013 e nel 2014, ma i numeri del 2015 sono veramente impressionanti: si parla infatti di circa 21 miliardi di accessi web gestiti solo sui suoi siti, di oltre 4 miliardi di ore di video erogate ai suoi utenti, su un totale di quasi 88 miliardi di video online.

Tanto per capirci: se si dividessero questi numeri per la popolazione mondiale, si tratterebbe di 12 video all’anno visti da ogni persona sulla Terra. Pornhub ha calcolato come in media i suoi siti forniscano video in streaming per circa 75 gigabyte al secondo (l’equivalente di circa 175 milioni di iPhone da 16GB!). E va considerato che questi sono i dati del solo PornHub, e NON all’intero comparto porno online. Ad ogni modo ho cercato di fare una selezione dei dati diffusi da PornHub a inizio gennaio 2015, e che ho trovato personalmente più interessanti, e ho provato a riassumerli di seguito.

Partiamo dalla distribuzione geografica degli utenti che consumano contenuti porno online: il Paese dove PornHub viene usato di più sono ovviamente gli Stati Uniti (da sempre al primo posto), seguiti da Regno Unito ed India.

L’Italia si piazza solo in ottava posizione (perdendo una posizione rispetto allo scorso anno), subito dopo l’Australia e prima del Brasile:

Un utente che visita PornHub resta sul sito mediamente 9 minuti e 20 secondi. Una prestazione mediocre, direbbero i filippini, che mediamente restano su PornHub circa 12 minuti e 45 secondi (secondo PornHub sono i più “duraturi” nel mondo). In questa strana classifica l’Italia si piazza al 13° posto, con una “durata” di 8 minuti e 22 secondi, appena sotto i polacchi e subito prima degli argentini. Ma i peggiori sembrano essere i cubani, con una “prestazione” da 5 minuti e 11 secondi (chi l’avrebbe mai detto):

Molto interessanti anche i dati relativi ai picchi di traffico web a livello mondiale sui siti di PornHub; dai grafici che seguono si può notare come la maggior parte del traffico web sul loro network sia diurno (dalle 9:00 di mattina, fino alla mezzanotte) con due principali picchi: uno alle 16:00 (il che fa pensare che molti accessi avvengano comunque sul luogo di lavoro) e subito intorno all’ora di cena (dalle 21:00 in poi).

I giorni della settimana preferiti dagli utenti per navigare su PornHub sono tendenzialmente quelli del weekend (anche il venerdì, ma principalmente il sabato e la domenica), il che classifica la pornografica tra le attività considerabili come “ludiche” e legate al tempo libero.

A livello mondiale, il termine più ricercato nel 2015 sulla nota piattaforma di video streaming del porno, è “lesbica”, anche se il dato che colpisce di più è che fra le parole più ricercate ci sia la parola “mom” (mamma), seguita da “step mom” (in italiano suonerebbe come matrigna) e “milf” (acronimo entrato ormai nel linguaggio comune anche da noi, e tratto dal gergale anglo-americano, è generalmente volto ad indicare donne adulte tra i 35 anni e i 50 ancora appetibili per uomini più giovani). In ogni caso 3 termini su 6, fra quelli più ricercati si PornHub, si riferiscono all’universo materno, sempre se così possiamo definirlo in questa fattispecie.

Se si guardano poi nello specifico le parole più ricercate in Italia su PornHub nel 2015, si nota come fra i nostri connazionali ci sia un certo interesse anche per le ragazze giovani (teen) e per i piedi (footjob? Mah.), oltre ad un inquietante “amatoriale napoli” (che poi è anche la “cosa” che ha avuto il maggiore incremento delle ricerche quest’anno, ma tant’è). Sempre in Italia, la classifica delle tre pornostar più ricercate vede al primo posto la (povera) Sara Tommasi, seguita da Lisa Ann e dall’immancabile e sempiterno Rocco Siffredi:

Le categorie porno preferite dagli utenti di PornHub nel mondo hanno una distribuzione a macchia di leopardo: intanto si può notare come sulla mappa seguente sia molto evidente il colore rosso, colore che indica l’enorme popolarità della categoria “Lesbian in Paesi come gli Stati Uniti, il Canada, la Norvegia, la Finlandia, l’ Australia, il Marocco e il Guatemala, giusto per citarne alcuni. C’è poi una discreta quantità di giallo, il che mostra come Paesi quali il Messico o l’India preferiscano la categoria “Teen“. E’ invece quasi tutta verde l’Africa, colore relativo alla categoria “Ebony“. In Italia, e in gran parte del sud ed est Europa, domina “Mature, il che mostra ancora il carattere mammocentrico di questi Paesi:

I numeri di PornHub mostrano anche come negli anni sia cresciuto il consumo di pornografia online anche da parte delle donne (il 24% degli utenti nel mondo sono donne), e come siano notevolmente diversi gli interessi (e quindi le parole ricercate) fra i due sessi:

L’utente medio di PornHub nel mondo ha 35 anni: circa il 31% degli utenti mondiali è fra i 18 e i 24 anni, seguiti dal 28% circa fra i 25 e i 35 anni; queste due fasce di età da sole costituiscono la gran parte del traffico online di PornHub. Anche in Italia i numeri non sono poi molto diversi, con una più equa distribuzione dei pesi dai 18 ai 44 anni:

Interessante, a mio parere, anche il dato sui dispositivi da cui si consuma pornografica: nel mondo la maggior parte del traffico è da smartphone (il 52% circa nel mondo e il 44% in Italia), e anche l’incremento (+19% in Italia) conferma la tendenza mobile first anche qui:

Photo Credit: Ryan Rydalch – Alex EylarReblog: #PornHub dà i numeri (del porno online) JACOPO PAOLETTIRoma, 10 Gennaio 2016

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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