Non solo e-commerce. Il lockdown, infatti, rilancia i negozi di prossimità. Sono oltre 8,6 milioni gli italiani (19,7%) che hanno fatto acquisti sotto casa o si sono avvalsi delle consegne a domicilio, preferendoli alle grandi catene della distribuzione. A dirlo è l’indagine che Facile.it ha commissionato a mUp Research e Norstat. In particolare, a scegliere i market sotto casa sono stati soprattutto i residenti nei grandi comuni (23,6% fra chi vive nelle città con oltre 250.000 abitanti), i rispondenti del Sud e delle Isole (24%) e quelli con età compresa tra i 55 e i 64 anni (24,3%).
Portobello, un esempio da seguire
La tendenza, in realtà, era già in atto da qualche anno. E a cavalcare il ritorno verso esperienze d’acquisto caratterizzate da vicinanza e socialità è stato Portobello, marchio giovane e innovativo che in pochi anni si è affermato come rivoluzionario in ambito retail e non solo. È la risposta italiana ad Amazon e si propone di trasformare il mercato retail con un business model nuovo, che punta sull’esperienza d’acquisto dei consumatori e su una business unit Media capace di garantire competitività del network. Una scommessa vinta, come testimoniano i risultati del Bilancio 2019, con un’impetuosa crescita di ricavi e marginalità (FY19 fatturato +109% yoy ed Ebitda +143% yoy).
“Media e retail sono le due aree su cui abbiamo strutturato un nuovo modello di business, circolare.
– spiega Pietro Peligra, Amministratore di Portobello – Attraverso il cambio merci, infatti, riusciamo a offrire visibilità ai fornitori grazie ai media di cui siamo proprietari o che abbiamo in gestione, e allo stesso tempo offriamo loro la possibilità di risolvere il problema legato alle rimanenze di magazzino”.
Come funziona l’innovativo modello Portobello?
Nei punti vendita – rigorosamente di prossimità – è possibile acquistare tutto ciò che serve per la cura della casa e delle persona, ma anche piccoli elettrodomestici, occhiali da sole, biancheria per la casa, pentole e tanto altro.
Prodotti delle migliori marche, a prezzi più competitivi del web. Il segreto è nel barter: uno scambio di pari livello tra prodotti – di alta qualità – e visibilità su riviste e media, del calibro di Rolling Stones oltre alle maxi-affissioni e alle radio.
“La crisi – aggiunge Peligra – ha accentuato la difficoltà dei produttori a smaltire la merce in magazzino, la nostra proposta rappresenta un’opportunità per trasformare l’attuale difficoltà in un’opportunità. Questo vale soprattutto per i prodotti con un elevato tasso di obsolescenza, come quelli del comparto moda”. Una strada per incentivare una domanda di beni che, oggi, è nettamente inferiore all’offerta. Una proposta che guarda ai produttori ma che punta anche alla massima soddisfazione del consumatore.
“La priorità – racconta l’amministratore di Portobello – è offrire un’esperienza d’acquisto positiva alla clientela. Puntiamo sul rapporto umano, su store accoglienti, sulla possibilità di acquistare qualità a prezzi inferiori a quelli dei grandi colossi del web”. Da qui la scelta di andare in controtendenza: dai “non-luoghi” come i grandi centri commerciali al ritorno alla cura del negozio e all’accoglienza, e dall’online all’acquisto sotto casa.
Nel futuro di Portobello, incentivare ulteriormente il percorso di crescita, grazie alla crescita della rete franchising. La prima campagna pubblicitaria, che ha visto protagonista Paolo Bonolis, ha portato 600 domande di affiliazione provenienti da tutto il territorio nazionale. Un risultato superiore alle aspettative, che consolida l’idea di un business model vincente.