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Previsioni per il settore delle macchine utensili nel 2025

Il 2024 segna un calo, ma segnali positivi per il futuro del settore

Grafico delle previsioni per il settore macchine utensili nel 2025
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Un anno difficile per il settore delle macchine utensili

Il 2024 si chiude con risultati negativi per il settore delle macchine utensili, con una produzione che si attesta a 6,75 miliardi di euro, registrando un calo dell’11,4% rispetto all’anno precedente. Questo dato, comunicato da Riccardo Rosa, presidente di Ucimu, evidenzia una situazione di difficoltà per un comparto che è spesso considerato un indicatore della salute economica dell’industria manifatturiera italiana.

La contrazione della produzione è stata influenzata da una serie di fattori, tra cui la debolezza degli investimenti interni, che hanno mostrato una crescita modesta dello 0,4%, ben lontana dal +8,7% del 2023. Questo scenario ha portato a una revisione delle previsioni di crescita del PIL, che si attesta a un modesto 0,5% per il 2024, inferiore alle aspettative governative.

Segnali di ripresa per il 2025

Nonostante le difficoltà del 2024, le prospettive per il 2025 sembrano più promettenti. Si prevede una ripresa della produzione, con un incremento stimato del 2,9%, portando la produzione a 6,94 miliardi di euro. Questo ottimismo è supportato da un’inversione di tendenza negli ordini, che ha mostrato un indice positivo dopo sei trimestri consecutivi di calo.

La correlazione tra gli ordini di macchine utensili e gli investimenti industriali è cruciale: un aumento degli ordini indica una pianificazione di investimenti futuri. Con un tempo di produzione di 6-8 mesi per una macchina utensile, i segnali attuali possono tradursi in un fatturato positivo già nel prossimo anno.

Le sfide degli investimenti e le opportunità della Transizione 5.0

Un aspetto critico che ha contribuito al calo degli investimenti è stato il limitato impatto delle agevolazioni fiscali legate alla Transizione 5.0, introdotta nella manovra 2024. Questo strumento, che prevede 6,3 miliardi di crediti d’imposta, è visto come un’opportunità per stimolare gli investimenti, ma la sua attuazione è ancora in fase di avvio.

Rosa ha sottolineato l’importanza di un corretto utilizzo delle risorse, evidenziando la necessità di un approccio sostenibile e di risparmio energetico, in linea con le direttive europee. Tuttavia, il settore sta affrontando anche sfide significative, come la transizione dell’industria automotive, che ha portato a chiusure di fabbriche e perdita di posti di lavoro, creando preoccupazioni per la stabilità sociale in Italia.

In contrasto con il mercato interno, l’export delle macchine utensili italiane ha mostrato una crescita del 6,3%, raggiungendo un valore record di 4,49 miliardi di euro.

I principali mercati di sbocco includono Stati Uniti, Germania e Cina, evidenziando la competitività del settore a livello globale.

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