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Report ; TedxLecce ; La magia della mia prima volta da relatore

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Mia figlia Blanca, 11 anni, ha un talento naturale nel causarmi sensi di colpa. E’ sabato mattina: sto freneticamente cercando il caricabatteria del telefono, ho appena fatto il checkin sul volo per Brindisi, devo correre a Linate.

Blanca mi ricorda che le avevo promesso un sabato d’arte e di shopping. Non riesco ad uscire di casa senza farmi estorcere dal piccolo diavolo con la faccia d’angelo la promessa che Babbo Natale (ovvero io) le farà avere un iPad Mini per Natale!

Non c’è problema: il mio volo imbarca tra 45 minuti, ho tutto il tempo di prendere la macchina, arrivare in aereoporto, parcheggiare, passare il controllo di sicurezza ed imbarcarmi. Magari riesco anche a prendere un caffè. Penso positivo e mi avvio.

Il mio ottimismo si infrange non appena imbocco Viale Forlanini che, per chi non lo sapesse, è l’ultimo miglio prima dell’ aereostazione di Milano: il traffico è completamente bloccato, le macchine procedono lentissime, sto per avere un attacco di panico.

Fortunatamente riesco a raggiungere il controllo di sicurezza, dove incontro David Moretti e Gianluca Dettori che parteciperanno anche loro al TEDx a Lecce.

A bordo incontriamo altri relatori come Francesco Sacco, Paola Marazzini ed Ennio Capasa. Siamo un piccolo gruppo e siamo solo una piccola parte dei ventidue relatori previsti nella giornata di oggi.

E’ doveroso premettere che, nella mia vita da nerd, il marchio TED ha un valore prossimo a quello di “STAR WARS”, ”MARVEL”, “BIG BANG THEORY” :ossia, cose senza le quali la vita ha poco di interessante da offrire.

Seguo da anni gli straordinari interventi che sono stati offerti al mondo dagli eventi TED e sono molto felice della moltiplicazione delle occasioni di ascoltare interessanti presentazioni create dalla iniziativa TEDx, che consente di utilizzare questo prestigioso marchio per organizzare eventi locali.

Accade che, qualche tempo fa, il mio telefono squilli, che io, abbastanza straordinariamente, risponda e venga travolto dalla incredibile energia di Vito Margiotta che, insieme a Gabriella Morelli, sta organizzando nella sua città natale l’evento e chiede la mia partecipazione come relatore.

Io accetto immediatamente, mi piace molto l’idea di una incursione fuori stagione nel Salento, e mi conquista la carica di Vito che è il primo a stupirsi della mia adesione al progetto. Pensava di dovere faticare a convincermi!

Non sono il solo a stupire Vito: insieme a me accettano il suo invito altri ventuno prestigiosi oratori tra i quali Salvatore Iaconesi che è un ingegnere, artista, hacker ed interaction designer che affronta a testa alta il suo tumore al cervello .

Ci sono dei pugliesi di eccezione come Ennio Capasa, il Designer e Direttore Creativo di COSTUME NATIONAL, piuttosto che l’ architetto e designer Fabio Novembre insieme ad Antonio Amendola, fotografo appassionato fondatore di Shoot4Change.

Ci sono scienziati del calibro di Roberto Cingolani, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Alessandro Sannino, che è in assoluto lo scienziato più simpatico e felice che conosco, ed anche Paolo Gallina, grande esperto di robotica oltre a Riccardo Prodam, inventore per amore del padre del DreamBrain.

Ci sono i giovani seri e coraggiosi come Aldo Pecora, giornalista e fondatore del movimento antimafie “Ammazzateci tutti!”, Annibale D’Elia, giovane pugliese affascinante nella sua semplicità ed anima del progetto “Bollenti Spiriti”, Caterina Falleni, giovanissima designer che riesce a farti vedere il mondo con i suoi occhi, Roberto Covolo che si definisce appassionato di esseri umani per quali lavora al recupero di spazi culturali e sociali, Chiara Spinelli, che ha fondato Eppela, un progetto di crowdfunding tutto italiano

Ci sono delle grandi donne, delle manager come Carlotta Sami, direttrice di Amnesty International, Paola Marazzini, Agency Head di Google Italia, Luciana Delle Donne, imprenditrice sociale, fondatrice di “Officina Creativa”.

Ci sono alcuni cari amici di sempre tra i quali Gianluca Dettori, surfista, musicista ed ora venture capitalist, con il quale giriamo l’ Italia a bordo del Barcamper alla ricerca di talenti, David Moretti, direttore creativo di Wired Italia, che ha fatto diventare più bello ed interessante tutto quello che ho scritto sulla rivista, Francesco Sacco, direttore del centro di ricerca EntER della Bocconi, una sorta di incarnazione di wikipedia, e scopritore del principio secondo il quale un bravo professore vive in moto perpetuo attorno alla Bocconi a bordo di uno scooter.

Ci sono, poi, Riccardo Luna, il mio direttore preferito prima a Wired ed ora a CheFuturo! che dà la carica a tutti noi, il buon vecchio Marco Astorri, creatore della plastica in grado di sciogliersi nell’ acqua in 40 giorni e che si produce senza una goccia di petrolio, che frequento dai tempi in cui pasticciavamo con le etichette in radiofrequenza.

C’è anche il mio giovane amico Fabio Lalli, il giovane imprenditore seriale romano che sto accarezzando l’ idea di eleggere a mio pupillo, essendo uno dei pochi giovani veramente funky che conosco (a parte Marco De Rossi ovviamente!).

Ma vi stavo raccontando del mio sabato mattina ! Una volta imbarcati, da bravi relatori di convegno, io e Gianluca ci dedichiamo al completamento delle rispettive presentazioni, mentre David, essendo lo straordinario professionista che è, ha completato le sue elegantissime slide da settimane.

Arriviamo a Brindisi, usciamo dall’ aereoporto per essere baciati dal sole caldo del Salento ed incontriamo uno dei 32 volontari che hanno reso possibile l’ evento, un ragazzo di Lecce che studia a Milano ed è tornato apposta per supportare Vito e Gabriella nella loro avventura.

Ormai sono le 13:30, lo stomaco borbotta, ma non c’è tempo per una sosta in un ristorante: l’evento comincia alle 15:00 e l’agenda, come avete capito, è fittissima.

Arriviamo nella strepitosa location scelta per l’ evento, la sala dello Student Center “Officine Cantelmo” che è un progetto di rete sociale, ideato dalla cooperativa “Lecce Città Universitaria”, per costruire un ponte tra l’università e la città, tra il mondo della formazione e quello lavorativo.

Troviamo Vito e Gabriella che si muovono ad un ritmo frenetico per completare gli ultimi preparativi, accogliere i relatori, coordinare i volontari. Vito trova il tempo di raccontarmi che appena hanno aperto le iscrizioni all’ evento i posti disponibili sono andati esauriti in appena tre minuti.

Dietro le quinte i relatori si preparano, manca uno specchio ed il mio iPad diventa il supporto ideale per consentire ad una relatrice di rifarsi il trucco.

Un ricco buffet pugliese a base di polpettine, verdure impanate e fritte, mandorle salate ed altre delizie del territorio ci consente di rifocillarci. Tra i sospiri di sollievo degli organizzatori consegniamo le nostre presentazioni, prendiamo posto in sala e lo spettacolo ha inizio.

Oltre ai presenti in sala, diverse migliaia di persone seguono l’ evento in live streaming, anche grazie al supporto degli amici di RAI5, e la conversazione esplode sia su twitter che su instagram. Ad un certo punto interviene via video Riccardo Luna, che, nonostante sia quasi afono, non ha rinunciato a partecipare e la sua voce rimbomba letteralmente nella sala, con un effetto eco che dà al suo discorso un carattere quasi messianico.

Ed ecco che dopo l’autorevole intervento di Cingolani, il romantico discorso di Sannino, e tutti gli altri bellissimi inteventi dei relatori che vi ho elencato, finalmente arriva il mio turno.

Sono il ventesimo a parlare: immagino di trovare una platea stanca e francamente sono anche un pochino intimorito.

Salgo sul palco e scopro in quel momento che, per un problema di conversione, la mia presentazione appare scomposta e che la maggior parte delle transizioni è andata perduta! Ma ho solo 9 minuti e voglio sfruttarli al massimo, non mi perdo d’animo, e parto con il mio discorso ottenendo alla fine un caldo applauso. Devo essere piaciuto e ne ho la conferma più gradevole da una bellissima signora che mi si avvicina e si complimenta con me: è la mamma di Ennio Capasa, che ha appena chiuso l’ evento con un discorso caloroso, appassionato ed ispirazionale.

Si sono fatte ormai le 21:00: sono passate sei ore dense di contenuti e nessuno dei presenti sembra voglia ancora abbandonare la sala, si respira un clima di euforia, sentiamo tutti di avere fatto qualcosa di grande.

Io ed alcuni amici ci inoltriamo nel centro di Lecce dove incontriamo Paolo Perrone, il giovane sindaco della città, al suo secondo mandato, che si complimenta con noi per la riuscita dell’ evento.

Mi auguro che sia rimasto colpito e che supporterà con convinzione le successive edizioni.

Ci ritroviamo con il gruppo gioioso dei volontari e dei relatori per consumare una cena sociale, alla fine della quale troviamo comunque il tempo di passeggiare per la città che è piena di giovani e di simpatici locali.

Si è fatto tardi, rientramo in albergo ancora prigionieri della magia euforizzante dell’ evento al quale abbiamo partecipato, faccio fatica ad addormentarmi e, infatti, è solo grazie alla telefonata di Francesco Sacco che poche ore dopo mi risveglio, mi preparo in 90 secondi netti e grazie alla guida disinvolta di un volontario raggiungo l’ aereoporto di Brindisi per il rientro a Milano.

Sono passate meno di 24 ore e mi ritrovo qui a casa: se non fosse per le centinaia di foto su instagram, di messaggi su twitter e di post su facebook non mi sembrerebbe tutto vero.

Tra poche settimane saranno disponibili in rete tutti i video degli interventi della giornata, vi consiglierei di vederli tutti ma, se non avete tempo, guardate almeno il video della performance di Alessandro Sannino, magia pura che viene dal cuore.

Marco Zamperini

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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