In questi giorni di scadenze e gite dal commercialista tutti parlano di tasse. E di quanto siano ingiuste, dato che ricordano le gabelle dello sceriffo di Nottingam.
Non posso parlare per le aziende, ma sono un freelance e conosco bene la realtà del libero professionista. Si avvicinano le date per versare l’INPS, e hai un unico sentimento che attraversa il tuo corpo: rabbia. Esatto. Pura e semplice rabbia.
Perché sarebbe facile, quasi indolore, pagare le tasse a uno stato capace di restituire il denaro attraverso servizi degni di tale nome. La realtà, invece, la conosci bene: i tuoi soldi finanzieranno un sistema cariato, marcio, corrotto dalla testa ai piedi.
Sei vittima della rabbia. Ti capisco, è normale. Ma sai una cosa? Alimentare la tua rabbia con pensieri negativi e nefasti non serve a nulla.
Le tasse le devi pagare, e lo devi fare nei tempi stabiliti. Altrimenti pagherai il doppio. Forse il triplo.
Il mio consiglio: lascia la rabbia da parte e concentrati su un altro punto. Concentrati sulla tua professionalità. Perché in un mondo di costi a ribasso, di servizi che continuano ad offrire siti low cost, tu devi emergere con la tua idea. E con la tua professionalità.
Devi crescere, emergere, cercare la giusta strada per evolvere il tuo prodotto e renderlo competitivo. Non abbassando i prezzi, ma dando un motivo in più a chi vuole investire sulla qualità.
Lo so, non è facile trasformare questi punti in una realtà tangibile. Ma non puoi continuare a guadagnare poco e pagare tanto. Devi investire sulle tue competenze, e devi offrire un servizio unico, speciale.
La rabbia non ti aiuterà a superare la crisi, ma la tua professionalità (forse) sì: alimentala, curala, accrescila giorno dopo giorno. Lavoriamo insieme per uscire da questo tunnel: la rabbia non ti salverà dalla crisi.