Effetti da Covid-19: l’Italia nella top-ten per “riciclo di vestiti”

La pandemia globale, e la conseguente crisi economica, ha portato l'Italia a cambiare passo sul riciclo di vestiti.

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Riciclo di vestiti: la pandemia rende l'Italia un posto più green

Risvolti positivi da Coronavirus: l’Italia, grazie anche alla pandemia, è uno dei migliori Paesi dell’Unione Europea per il riciclo di vestiti. Il cambio di passo, in linea generale, in tutto il Vecchio Continente è imponente: a gennaio 2020, infatti, sono stati svelati i peggiori trasgressori d’Europa per riciclaggio degli abiti.

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Ma adesso, grazie anche a quanto analizzato da Saveonenergy, si può evidenziare come le persone abbiano cambiato atteggiamento nei confronti di vecchi vestiti e il modo in cui gli stessi vengono riciclati.

Ed è sicuramente merito della pandemia da Coronavirus che ha portato le persone a organizzare gli armadi con maggior cura e un occhio più attento al mondo green.

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Il riciclo di vestiti in Italia

Anziché buttare o bruciare gli abiti, le persone hanno iniziato a rivolgersi a centri di riciclaggio per smaltire vecchi vestiti. In effetti, i servizi adibiti al riciclo dei vestiti, con sede nel Regno Unito, hanno recentemente riportato un aumento del 500% nelle ricerche di Google con la query “Quando apriranno i centri di riciclaggio” dopo che molti sono stati chiusi a causa di Covid-19.

Ma quale paese dell’UE è stato maggiormente ispirato da questo improvviso bisogno di organizzare armadi e riciclare vecchi vestiti?

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Le ricerche su Google con la chiave “Riciclaggio dei vestiti” sono attualmente le più alte in Irlanda.In effetti, negli ultimi 30 giorni, 12.670 persone in Irlanda hanno cercato su Google come riciclare i vecchi vestiti. Seguono risultati di ricerca elevati in Germania (9.390) e Paesi Bassi (6.840.) In fondo alla graduatoria di questa speciale classifica, invece, ci sono Stati come Lussemburgo, Slovenia e Slovacchia.In Lussemburgo solo 330 persone al mese cercano parole chiave come “Riciclaggio dei vestiti”.

Mentre in Slovenia e Slovacchia, ci sono solo 300 e 270 ricerche al mese.

L’Italia, in questa speciale classifica, si posiziona al settimo posto: prima di lei, oltre le realtà già citate, ci sono Francia, Spagna e Polonia. Dunque, anche il Bel Paese è attento al riciclaggio dei vestiti. E addirittura si posiziona in un gradino più alto rispetto a realtà scandinave da sempre molto attente al tema smart e green (Danimarca e Svezia). Chiude la top-ten la Repubblica Ceca.

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Quali articoli si riciclano di più?

I primi 10 paesi dell’UE riciclano maggiormente questi articoli: apparentemente, i 5 capi di abbigliamento più consumati al mondo sono T-Shirt, Jeans, Scarpe, Intimo e Cappotti. Secondo lo studio dell’azienda britannica, grazie a un’analisi più dettagliata della ricerca effettuata dai cittadini Ue, si è riusciti a scoprire quali sono i capi di abbigliamento più consumati che vengono maggiormente riciclati in ciascuno dei Paesi rientranti nella top-ten.

A contendersi il primo posto sono scarpe e jeans: i risultati, infatti, mostrano che le scarpe sono il capo di abbigliamento più riciclato nel 70% dei 10 paesi analizzati, tra cui Irlanda, Paesi Bassi e Spagna.Mentre i jeans sono il capo di abbigliamento più riciclato nel 30% dei 10 paesi analizzati, tra cui Germania, Francia e Italia.

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Perché è importante il riciclo di vestiti?

Ma perché è importante il riciclo di vestiti? Ovviamente è anzitutto un aspetto di tutela ambientale da non sottovalutare, ma ci sono anche chiari risparmi su costi che possono essere ottenuti massimizzando la durata degli articoli che sono già acquistati. Ma un altro beneficio, seppur meno evidente, è senza dubbio l’impatto positivo che può avere sul benessere emotivo e psicologico delle persone. Soprattutto in un periodo teso come quello appena vissuto a causa della pandemia da Coronavirus.

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