Il contesto della transizione al DVB-T2
In Italia, la transizione al nuovo standard di trasmissione televisiva digitale terrestre, il DVB-T2, sta suscitando crescenti preoccupazioni tra gli esperti del settore. Il coordinatore di Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli, ha messo in evidenza come questo ritardo possa compromettere la qualità del servizio offerto dalle emittenti locali. Mentre le televisioni nazionali possono continuare a trasmettere con il vecchio standard DVB-T, le emittenti locali si trovano in una situazione di svantaggio, costrette a operare con una qualità inferiore in attesa del completamento della transizione.
Le conseguenze per le emittenti locali
Le emittenti locali, che rappresentano una parte fondamentale del panorama informativo italiano, rischiano di essere penalizzate da questa situazione. La mancanza di un adeguato standard di trasmissione non solo limita la loro competitività, ma influisce anche sulla diversità dell’offerta mediatica.
Rossignoli ha sottolineato che la perdurante incertezza sui tempi di completamento della transizione frena gli investimenti in nuove tecnologie e ostacola l’adeguamento delle infrastrutture. Questo scenario potrebbe avere ripercussioni significative sull’innovazione e sulla modernizzazione del settore televisivo.
Il rischio per il pluralismo informativo
Un altro aspetto critico sollevato dagli esperti riguarda il rischio per il pluralismo informativo. La diversità dell’offerta mediatica è essenziale per garantire una corretta informazione ai cittadini. Con il ritardo nella transizione al DVB-T2, si teme che le emittenti locali non possano sfruttare appieno le potenzialità del nuovo standard, riducendo così la varietà di contenuti disponibili per il pubblico. Secondo le ultime stime, il completamento della transizione potrebbe avvenire entro il 2025, ma la mancanza di una data certa continua a generare incertezze nel settore.
Richiesta di intervento istituzionale
In risposta a queste problematiche, Aeranti-Corallo ha chiesto un intervento urgente da parte delle istituzioni competenti. È fondamentale che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) definisca un cronoprogramma vincolante per il completamento della transizione al DVB-T2/HEVC. Inoltre, è necessario adottare misure specifiche a sostegno del processo di adeguamento tecnologico delle emittenti locali. Solo attraverso un intervento tempestivo sarà possibile garantire un futuro sostenibile per il settore televisivo e preservare il pluralismo informativo nel nostro paese.