Rubber Conversion, la startup innovativa attiva nel riciclo della gomma da prodotti e scarti pre e post consumer, aumenta obiettivi e target per consolidarsi come campione italiano nell’economia circolare per il settore del riciclo della gomma. Il round di raccolta da 2,5 milioni di euro in aumento di capitale è stato realizzato grazie alla partecipazione di CDP Venture Capital Sgr attraverso il Fondo Evoluzione; LIFTT, la Holding operativa di Venture Capital presieduta dall’imprenditore-scienziato Stefano Buono; ENET ENERGY, società svizzera attiva nel settore dell’energia e delle materie prime, e a un gruppo di angel investor internazionali.
Rubber Conversion è nata nel 2017 a Cerea (Verona) e ha brevettato una tecnologia industriale all’avanguardia per la devulcanizzazione della gomma. La startup ha realizzato una tecnologia proprietaria che consente di produrre mescole di gomma devulcanizzata di altissima qualità, prive di sostanze chimiche nocive e a basso impatto ambientale.
Queste mescole, realizzate a partire da prodotti post consumo, inclusi gli pneumatici fuori uso e scarti di produzione, sono utilizzabili anche in percentuali significative nella produzione di prodotti e articoli nuovi in gomma e rappresentano una soluzione efficace per ottimizzare la sostenibilità del ciclo produttivo, riducendo l’impiego di materia prima vergine.
Il settore degli pneumatici e della componentistica per l’automotive, che rappresentano circa il 75% della domanda di gomma europea, non adottano ancora in modo diffuso strategie per il riciclo e riuso. Di conseguenza, nonostante il costo della materia prima sia in crescita, e la pressione normativa per aumentare la sostenibilità di questi settori sia in aumento, l’utilizzo di prodotti riciclati è ancora molto basso.
Nel settore delle calzature, nel quale l’Italia ha un ruolo di leadership a livello mondiale, con circa 14 miliardi di euro di giro d’affari, non esistono ad oggi soluzioni valide per il recupero e il riciclo della gomma utilizzata in suole e finiture al termine del periodo di utilizzo.
Il principale modo di gestione è ancora lo smaltimento in discarica, e il sempre più rapido ciclo di sostituzione dei prodotti, indotto dalle maison della moda, peggiora la situazione: solo il 5% degli oltre 24miliardi di paia di scarpe prodotti ogni anno viene riciclato e riutilizzato.
La startup è stata co-fondata e ancora oggi mantiene una partnership strategica con Innovando, società leader nel settore della gestione sostenibile e innovativa dei rifiuti industriali, che fornisce servizi di management compliance, soluzioni logistiche e IoT per implementare programmi di gestione di prodotti consumer a fine vita, alternative fuel e consulenza.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato, – afferma Francesco di Pierro, co-founder di Rubber Conversion. – Il mondo produttivo in generale, e in particolare i settori industriali che fanno capo al settore mobilità e moda, stanno attraversando una fase di grande trasformazione.
La sostenibilità è certamente uno dei fattori che sta creando dinamiche disruptive a favore di una rapida e concreta innovazione. La nostra visione e, soprattutto, le soluzioni abilitate dalla nostra tecnologia si inseriscono in questo contesto”
Il governo delle filiere di approvvigionamento dell’end-of-life diventerà obbligatorio, e questa dinamica sarà probabilmente accelerata dalla ridefinizione delle supply-chain globali anche per effetto della situazione geopolitica attuale. Tecnologie avanzate per abilitare il riuso di materiali provenienti da scarti di produzione e prodotti a fine vita, come per la gomma nel caso di Rubber Conversion, saranno un fattore competitivo determinante.
“Condividiamo in modo profondo questa visione con i nostri nuovi shareholder – continua di Pierro – e, anche grazie al loro sostegno, Rubber Conversion è posizionata per essere un partner credibile nell’accompagnare piccole, medie e grandi aziende di prodotto e di trasformazione della gomma, nel raggiungimento dei loro target di sostenibilità di lungo periodo.”
Il mercato della gomma riciclata è in costante crescita, con un fabbisogno europeo di circa 200mila tonnellate all’anno e un trend destinato a quintuplicare nei prossimi 25 anni. A guidarne la crescita saranno soprattutto le nuove normative europee e internazionali, che incentivano una gestione integrata del fine vita prodotto nell’ottica di una maggiore sostenibilità. Oggi la produzione europea annua di rifiuti di produzione dell’industria di trasformazione della gomma supera le 150mila tonnellate, che possono essere destinate al riuso anziché allo smaltimento o recupero energetico. Rubber Conversion è attiva in entrambi i settori, sia fornendo soluzioni per il ciclo chiuso attraverso il recupero degli scarti, sia producendo – a partire da feedstock di prodotti post consumer come polverini e granuli da pneumatici fuori uso – mescole devulcanizzate che ritengono gran parte delle proprietà statiche e dinamiche della materia prima originale.
“La tecnologia sviluppata da Rubber Conversion rappresenta una best practice dell’innovazione sia in termini di sostenibilità ambientale sia di ottimizzazione del costo della materia prima, che oggi è fortemente critico – spiega Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital. – Contribuire alla crescita di un’eccellenza italiana della circular economy in linea con i parametri ESG rappresenta per noi motivo di grande soddisfazione”.
Rubber Conversion ha ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio Nazionale Startup Economia Circolare 2018 assegnato dal Circular Economy Network Italia e il Keynes Sraffa Award 2019. Sta inoltre sviluppando progetti di Ricerca & Sviluppo in partnership con Bridgestone e Stellantis (con il contributo dell’Unione Europea attraverso il progetto LIFE GREEN VULCAN co- finanziato dal programma LIFE19 ENV/IT/000213) e con la Fondazione Caritro (Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto) e l’Università di Trento.
“Da tempo abbiamo individuato nella proposta di Rubber Conversion un enorme potenziale – aggiunge Giovanni Tesoriere, CEO di LIFTT. – Le sue innovative soluzioni tecnologiche proprietarie si inseriscono perfettamente in una direttrice fondamentale per l’economia prossima ventura: la circolarità del ciclo produttivo e il riutilizzo delle materie prime, in un momento in cui queste ultime si apprestano a diventare sempre più rare e, quindi, sempre più costose”.