Il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale ha approvato il decreto attuativo relativo all’istituzione di una piattaforma da utilizzare per promuovere i progetti di legge ad iniziativa popolare. Con questa iniziativa sarà infatti possibile firmare le proposte di referendum: sarà sufficiente accedere al servizio identificandosi tramite lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Si aggiunge quindi un altro tassello importante per la diffusione di questa tecnologia, che permetterà di estendere la sua operatività anche agli altri aspetti della vita del Paese, come appunto la partecipazione alle attività elettorali.
L’iniziativa è stata accolta con soddisfazione non solo dalle associazioni di cittadini ma anche dai digital trust service provider che forniscono il servizio: secondo l’opinione di InfoCert, leader nel settore in Europa, l’estensione dell’ambito di applicazione dello SPID è una conferma della sicurezza di questo strumento che, grazie ai due livelli di autenticazione previsti (password e OTP), garantisce il rispetto della privacy e la protezione dei dati personali nell’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione. La piattaforma per la raccolta delle firme, sviluppata da Sogei, società di informatica del Ministero dell’Economia, prevederà la verifica automatica della qualifica di elettore attraverso l’integrazione delle liste elettorali all’interno dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente, gestita dai Comuni.
Dopo un iniziale percorso ad ostacoli, l’attivazione del Decreto era attesa già ad inizio anno, il Ministero dell’Innovazione ha recepito le osservazioni del Garante della Privacy e del Ministero della Giustizia, dando il via libera alla messa online della piattaforma. Una volta pubblicato in Gazzetta, Sogei attiverà la piattaforma rendendo possibile una semplificazione nella presentazione delle proposte di referendum e delle relative sottoscrizioni.
I cittadini avranno dunque a disposizione uno spazio virtuale che permetterà di inviare la propria adesione alle iniziative referendarie o legislative utilizzando uno specifico tasto dedicato, mentre i promotori potranno gestire e monitorare l’andamento della raccolta delle sottoscrizioni ricevute. Un procedura che include anche il personale della Corte di Cassazione che, mediante l’accesso ad un’area dedicata, avrà a disposizione tutti gli strumenti necessari per attivare e monitorare l’andamento delle sottoscrizioni.
Il Decreto ha dunque posto le basi per l’utilizzo dello SPID anche nelle attività relative alla partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese e si pone in prospettiva come un utile strumento per arginare il tasso di astensionismo, attraverso l’ideazione di un portale in grado di rendere più semplice e veloce usufruire dei diritti politici e civili fondamentali. Un passo in avanti per il processo di digitalizzazione del Paese che permetterà una partecipazione dei cittadini alla vita pubblica più attiva e sicura.