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Sarah Bird, CEO di Moz, spiega il segreto del suo successo

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Il CEO di Moz, Sarah Bird, ha voluto rivelare il segreto del suo successo, raccontando la lezione più grande appresa dalla sua mentore.

Sarah Bird, CEO di Moz, spiega il segreto del suo successo

Secondo il CEO di Moz, Sara Bird, l’ispirazione può venire dappertutto, anche dagli insegnanti di danza classica.

Dopo essere entrata nella società SaaS Moz nel 2007, Sarah Bird ha rapidamente scalato la gerarchia aziendale, aiutando l’azienda SEO ad entrare nella lista Inc. 5000 (n. 1.083) nel 2014. Nel medesimo anno, la donna è diventata CEO. In merito ai traguardi raggiunti, Sarah Bird attribuisce gran parte del suo successo alla disciplina che ha imparato dalla sua insegnante di danza classica da adolescente.

A questo proposito, il CEO di Moz ha mostrato alcuni sorprendenti parallelismi tra le lezioni di danza e gli affari, spiegando: “Sono cresciuta in una cultura conservatrice dove essere una donna di successo significava rendere felici le altre persone.

La signorina Erin, la mia insegnante di danza classica, era un tipo di donna completamente diverso. Era molto diretta. Non era lì per il nostro comfort. Era semplicemente lì per farci migliorare – e ha aggiunto –. Un’estate, quando avevo 13 o 14 anni, Miss Erin creò una ‘sfida di spaccate’, in cui dovevamo sederci con la gamba sinistra in avanti in una spaccata per cinque minuti, poi cambiare e fare la spaccata con gamba destra in avanti per cinque minuti e, infine, fare la spaccata centrale per altri cinque minuti”.

Il parallelismo tra la danza classica e gli affari

Proseguendo nel parallelismo tra le lezioni di danza classica e gli affari aziendali, Sarah Bird ha dichiarato: “Devo dirvi che è stato incredibilmente doloroso.

Voglio dire, ho pianto. Abbiamo pianto tutti. La signorina Erin non era crudele, ma sapeva che per il successo della sua compagnia di danza, doveva condurci con fiducia in sfide che ci avrebbero messo alla prova sia mentalmente che fisicamente. Ha riconosciuto che faceva male: Diceva: ‘Sì, stai piangendo. E allora? Fatelo comunque. Guarda, sei meglio della settimana scorsa. Va bene avere dolore e spingere se stessi’ – e ha ammesso –. Questa idea non mi ha mai lasciato. Come leader, non posso evitare le situazioni che sembrano difficili e non posso lasciare che la mia squadra si allontani da momenti che sono nuovi e spaventosi. Se i CEO vogliono evitare gli ostacoli o alzare le mani e dire: ‘Questo è troppo difficile’, sono nel lavoro sbagliato.

I leader devono spingere le persone al limite delle loro capacità e del loro livello di comfort; senza colpire quei muri, non possiamo crescere.

Infine, il CEO di Moz si è focalizzato sulla propria azienda, osservando: “In questi giorni, potrei non chiedere ai Mozzer di praticare le loro spaccate durante una riunione mattutina, ma chiedo loro di appoggiarsi e spingersi a fare cose difficili – come la transizione della nostra conferenza SEO annuale, MozCon, da personale a virtuale in un tempo molto breve. I Mozers hanno mostrato la loro resilienza quest’anno. Perché questo è ciò che significa ‘essere i migliori’”.

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Scritto da Ilaria Minucci

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