Un Natale di proteste per i lavoratori di Amazon
Il 19 dicembre, migliaia di lavoratori di Amazon hanno avviato uno sciopero in sette magazzini negli Stati Uniti, proprio a ridosso delle festività natalizie. Questa mobilitazione, organizzata dai sindacati affiliati alla International Brotherhood of Teamsters, segna un momento cruciale per l’azienda, che si prepara a gestire un picco di ordini durante il periodo festivo. L’anno scorso, Amazon ha registrato il 29% di tutti gli ordini online a livello globale nelle due settimane precedenti il Natale, rendendo questo sciopero particolarmente significativo.
Le richieste dei lavoratori
I lavoratori coinvolti nello sciopero hanno dichiarato che la mobilitazione è stata indetta a causa del mancato rispetto da parte dell’azienda della scadenza del 15 dicembre per avviare le trattative per un nuovo contratto collettivo.
Tra le richieste principali ci sono un aumento degli stipendi, il miglioramento dei benefit e una risposta adeguata alle preoccupazioni riguardanti le condizioni di lavoro e la sicurezza. Un recente rapporto del Senato americano ha evidenziato come l’ossessione di Amazon per la velocità e la produttività abbia portato a carenze sistemiche di sicurezza e a tassi elevati di infortuni, accuse che l’azienda ha prontamente contestato.
Il contesto dello sciopero
Nei giorni successivi alla scadenza del 15 dicembre, nove dei dieci magazzini Amazon in cui i dipendenti sono rappresentati dal sindacato Teamsters hanno approvato lo sciopero. Gli stabilimenti coinvolti includono due a New York, uno in Illinois, quattro nella California meridionale, uno ad Atlanta e uno a San Francisco.
Attualmente, tutti tranne due di questi magazzini sono in sciopero. Circa 10.000 dipendenti di Amazon negli Stati Uniti fanno parte di Teamsters, che rappresenta circa l’1% della forza lavoro dell’azienda.
Le reazioni di Amazon
In risposta alle proteste, Kelly Nantel, portavoce di Amazon, ha dichiarato che l’azienda non ha riscontrato alcun impatto sulle operazioni e ha elogiato il lavoro dei suoi team. Tuttavia, ha anche accusato il sindacato Teamsters di intimidire i dipendenti. Fuori dal magazzino di Amazon DBK4 nel Queens, centinaia di lavoratori hanno marciato, esprimendo il loro dissenso e chiedendo migliori condizioni di lavoro. Le manifestazioni hanno visto anche la partecipazione di infermieri e studenti solidali con i dipendenti di Amazon.
Un movimento globale
Questo sciopero non è un evento isolato. A novembre, lavoratori di oltre 20 paesi hanno protestato o scioperato durante il Black Friday e il Cyber Monday, chiedendo ad Amazon di rispondere agli abusi sul lavoro e alle minacce ambientali. Negli Stati Uniti, i lavoratori di Amazon hanno già scioperato in passato, ma mai così vicino alle festività. Il sindacato del magazzino JFK8 di Staten Island, che non ha aderito alla protesta, ha avviato una raccolta fondi per supportare i lavoratori in sciopero.
Le sfide sindacali di Amazon
Negli Stati Uniti, Amazon è stata accusata di utilizzare tattiche aggressive per ostacolare la formazione di sindacati. L’azienda non ha ancora riconosciuto il sindacato JFK8 e ha presentato una denuncia contro di esso. Nonostante ciò, negli ultimi anni, Amazon ha aumentato la retribuzione dei lavoratori, portando la paga oraria a 18 dollari nel 2018 e a circa 29 dollari negli anni successivi. Secondo i dati dell’azienda, dal 2020 gli infortuni sul lavoro sono diminuiti del 30% a livello globale, ma le preoccupazioni sui diritti dei lavoratori e sulle condizioni di lavoro rimangono un tema caldo.
