Il contesto dello sciopero nazionale
Il mese di novembre si chiude con un’importante mobilitazione nel settore dei trasporti. Il 29 novembre, dalle 21 di giovedì 28 alle 21 di venerdì 29, si svolgerà uno sciopero nazionale che coinvolgerà autobus, metro, tram e autostrade, ma non i treni. Questa iniziativa si inserisce nel contesto di un più ampio sciopero generale proclamato da Cgil e Uil, in risposta alla manovra economica del governo.
Le sigle sindacali coinvolte
Numerose sigle sindacali hanno aderito all’agitazione, tra cui Cub, Sgb, Cgil, Uil, Usi, Adl Cobas, Clap, Conf Cobas e Sial Cobas. Anche il settore aereo sarà interessato, con la partecipazione di Ost Cub trasporti e Flai trasporti e servizi. A Milano, si prevedono disagi per le linee Atm, specialmente dalle 15 e dopo le 18, con fasce di garanzia per limitare i disagi ai cittadini.
Impatto sui viaggiatori e manifestazioni
Oltre ai trasporti pubblici, anche il personale delle autostrade incrocerà le braccia dalle 22 di giovedì 28 novembre fino alle 22 del giorno successivo. Durante la giornata di sciopero, sono previste manifestazioni territoriali, come confermato dalla Cgil. Anche il settore scolastico parteciperà all’agitazione, con il personale docente e non docente che si asterrà dal lavoro. Le ragioni di questa mobilitazione sono legate alla richiesta di maggiori risorse per il settore pubblico e alla contestazione della legge di bilancio, considerata insufficiente dai sindacati.
Le posizioni dei sindacati e del governo
Il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, ha confermato la partecipazione del comparto educativo, mentre i rappresentanti del settore sanitario hanno espresso la loro contrarietà alla manovra economica.
I leader sindacali, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno partecipato a un incontro con il governo, ribadendo le loro posizioni critiche sulla legge di bilancio. La manovra è vista come un attacco ai diritti dei lavoratori e una riduzione delle risorse destinate ai servizi pubblici.
Le reazioni del governo e le prospettive future
Il governo, rappresentato dalla premier Giorgia Meloni e da vari ministri, ha difeso la manovra economica, sottolineando che è in continuità con le scelte precedenti. Tuttavia, i sindacati hanno espresso un giudizio negativo, affermando che non ci sono stati progressi significativi su temi cruciali come salari, sanità e istruzione. La situazione rimane tesa, con la possibilità di ulteriori mobilitazioni se le richieste dei lavoratori non verranno ascoltate.