Due degli uomini più ricchi del mondo, Jeff Bezos e Elon Musk, si stanno nuovamente scontrando sul predominio del cosmo, focalizzandosi sul piccolo business di Internet via satellite.
Scontro spaziale tra Jeff Bezos ed Elon Musk, il business di Internet via satellite
L’ultima battaglia segue la notizia della scorsa settimana incentrata su Blue Origin di Jeff Bezos. La società, infatti, ha intentato una causa federale contro l’assegnazione da parte del Governo degli Stati Uniti di un contratto da 2,89 miliardi di dollari a SpaceX di Elon Musk per i futuri atterraggi sulla luna. La causa federale è stata notificata sotto forma di una lettera recapitata da Amazon alla Federal Communications Commission e sostiene che i piani di SpaceX per la sua rete Starlink stanno violando le regole sulla diffusione dei satelliti.
Amazon Kuiper System e SpaceX
La filiale di Amazon Kuiper Systems, che non fa parte di Blue Origin, è una rivale di Starlink di Musk ed è stata fondata nel 2019 come una “costellazione” di internet satellitare a banda larga che potrebbe, per l’appunto, fornire connettività internet a banda larga dallo Spazio. Il servizio beta di Starlink è attualmente operativo negli Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Germania, Francia e altri nove paesi, secondo un tweet recentemente postato da Elon Musk.
Starlink ha un vantaggio significativo su Amazon poiché può contare su oltre 100.000 terminali per i clienti, chiamati da SpaceX “Dishy McFlatface”. La società, secondo quanto riferito da Elon Musk, ha spedito i terminali all’inizio di agosto e offrono una velocità di download pari a circa 50 mbps.
Amazon Kuiper Systems, nel frattempo, ha ottenuto l’approvazione della FCC nel 2020 per costruire una costellazione di satelliti a bassa orbita terrestre (LEO) in grado di fornire “un servizio a banda larga affidabile e conveniente alle comunità non servite e poco servite in tutto il mondo”. Amazon, inoltre, ha dichiarato che investirà più di 10 miliardi di dollari nel progetto Kuiper per un periodo di tempo non specificato.
Ma Elon Musk vuole spingere oltre il suo vantaggio pionieristico e, per la sua seconda generazione di satelliti, SpaceX ha annunciato due possibili sistemi e mezzi di consegna, chiedendo poi il permesso alla FCC di fare ciò che è meglio (e più economico) per loro in futuro. La differenza tra le due cosiddette configurazioni si riduce al modo in cui Starlink sistemerà i suoi 30.000 satelliti.
Starlink, infatti, propone di usare il suo nuovo veicolo Starship (completamente riutilizzabile e ideale per il sollevamento pesante) oppure, se questo non dovesse essere ancora disponibile, la più piccola ma “affidabile” famiglia di razzi Falcon 9 che ha già registrato con successo oltre 100 missioni.
Amazon contesta l’iniziativa di Elon Musk
L’iniziativa di Elon Musk, tuttavia, ha scatenato il dissenso di Amazon.
A questo proposito, Tim Farrar, presidente della società di consulenza e ricerca TMF Associates in California, ha riferito: “SpaceX ha descritto due possibili sistemi e ha chiesto il permesso di scegliere in seguito. Dato che la scelta avrà un impatto su come Amazon gestisce (e forse anche progetta) il proprio sistema, è comprensibile che la società sia contrariata“.
Amazon, quindi, nella sua lettera alla FCC, asserisce: “L’approccio innovativo di SpaceX di fare domanda per due configurazioni reciprocamente esclusive è in contrasto sia con le regole della Commissione che con l’ordine pubblico, lasciando quasi ogni dettaglio importante non stabilito – come l’altitudine, l’inclinazione e anche il numero totale di satelliti – la domanda di SpaceX fallisce ogni test di quella sezione”.
Elon Musk, rispondendo a un tweet di un giornalista sulla lettera di Amazon alla FCC, ha scritto: “Si scopre che Bezos [sic] si è ritirato per perseguire un lavoro a tempo pieno, presentando cause contro SpaceX”.
Amazon, tuttavia, non è l’unica azienda ad avere un problema con l’approccio di SpaceX allo spiegamento della sua costellazione Starlink. Spacenews ha riferito a luglio che l’operatore satellitare Viasat ha visto una corte d’appello federale respingere la sua istanza per impedire a SpaceX di ampliare la sua mega costellazione Starlink.
Scontro tra Elon Musk e Jeff Bezos, le origini della polemica
L’ultimo scontro tra Elon Musk e Jeff Bezos segue una serrata competizione tra le aziende di esplorazione spaziale dei due uomini relativa all’assegnazione da parte della NASA di un contratto da 2,89 miliardi di dollari a SpaceX per costruire un programma di atterraggio sulla Luna, battezzato Artemis.
La NASA aveva inizialmente promesso di assegnare più contratti per il programma, ma poi ha cambiato idea e ha assegnato un unico contratto a SpaceX nel mese di aprile. Bezos e Blue Origin hanno contestato la decisione all’U.S. Government Accountability Office. Il governo degli Stati Uniti, però, ha respinto il reclamo, sostenendo che era “ragionevole” e che la NASA aveva il diritto di scegliere di assegnare un solo contratto. Blue Origin, allora, ha intentato una causa federale contro il governo degli Stati Uniti all’inizio di agosto, precisando: “Crediamo fermamente che i problemi identificati in questo appalto e i suoi risultati devono essere affrontati per ripristinare l’equità, creare concorrenza e garantire un ritorno sicuro sulla Luna per l’America”.