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Scoperta l’uso di GPT-4o mini per generare spam su larga scala

SentinelLabs rivela come AkiraBot utilizzi l'intelligenza artificiale per inviare messaggi indesiderati.

Immagine che illustra l'uso di GPT-4o mini per spam
Scopri come GPT-4o mini viene utilizzato per generare spam.

Introduzione al fenomeno dello spam automatizzato

Negli ultimi anni, l’uso di intelligenza artificiale e modelli di linguaggio avanzati ha rivoluzionato diversi settori, ma ha anche aperto la porta a nuove forme di cybercriminalità. Recentemente, i ricercatori di SentinelLabs hanno scoperto un caso allarmante: il modello GPT-4o mini di OpenAI è stato impiegato per generare messaggi di spam inviati a oltre 80.000 siti web tramite un framework noto come AkiraBot.

AkiraBot: un framework per spam sofisticato

AkiraBot è un framework sviluppato in Python che consente ai cybercriminali di automatizzare l’invio di messaggi indesiderati, in particolare a siti di piccole e medie imprese che utilizzano moduli di contatto e chat dal vivo. Grazie all’integrazione con i Large Language Model (LLM), come GPT-4o mini, i messaggi generati risultano sempre unici, rendendo difficile la loro rilevazione da parte dei filtri anti-spam.

Come funziona l’attacco spam

Gli esperti di SentinelLabs hanno rivelato che i cybercriminali utilizzano un modello predefinito per i messaggi, che viene poi personalizzato tramite GPT-4o mini. Specificando variabili come il nome del sito e il tipo di contenuto, l’intelligenza artificiale genera messaggi unici per ogni invio. Questo approccio consente di aggirare le protezioni anti-spam, poiché i messaggi non sono mai identici. Inoltre, i messaggi di spam inviati da settembre 2024 sono stati indicizzati dai motori di ricerca, aumentando ulteriormente la loro visibilità.

Le misure di OpenAI e le sfide nella rilevazione

In seguito alla segnalazione di SentinelLabs, OpenAI ha revocato le chiavi API utilizzate dai cybercriminali e ha chiuso l’account associato. Tuttavia, la rapidità con cui queste attività illecite vengono rilevate è preoccupante; nel caso di AkiraBot, ci sono voluti quattro mesi per identificare e fermare l’attacco.

Inoltre, AkiraBot è in grado di aggirare i CAPTCHA e mascherare gli indirizzi IP utilizzando servizi come SmartProxy, rendendo ancora più difficile la tracciabilità del traffico malevolo.

Conclusioni e prospettive future

L’uso di modelli di intelligenza artificiale come GPT-4o mini da parte dei cybercriminali rappresenta una nuova frontiera nella lotta contro lo spam e le frodi online. Mentre le aziende e i ricercatori lavorano per sviluppare soluzioni più efficaci, è fondamentale che gli utenti rimangano vigili e informati sui rischi associati a queste tecnologie. La sfida è grande, ma la consapevolezza e l’innovazione possono fare la differenza nella lotta contro il crimine informatico.

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