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Scrivi bene 140 caratteri e troverai lavoro con internet (Nina ha fatto così)

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Ricordo con piacere quando circa 15 anni fa ero un giovane ingegnere in cerca di lavoro. Compravo regolarmente il Venerdì, se non erro, il Corriere della Sera che aveva al suo interno l’inserto Corriere Lavoro nel quale trovare notizie, offerte di lavoro ed interviste ai manager HR delle più importanti società, oppure il giovedì Repubblica con le sue pagine dedicate agli annunci. Ritagliavo quelli più interessanti e poi con calma inviavo il mio CV o via posta ordinaria o via mail.

Credits: bloombergview.com

Poco dopo è iniziata l’era dei siti specializzati (Monster, Cercalavoro, etc..) dove poter trovare annunci facendo ricerche ad hoc e dove inserire il proprio curriculum nella speranza di essere notato da qualche azienda. Infine è arrivato Linkedin, che ha cambiato ancora il paradigma: ognuno di noi ha una sua pagina dove può caricare le proprie competenze ed esperienze e candidarsi ad annunci di lavoro utilizzando le connessioni come strumento per ricevere endorsement.

E’ DAVVERO LA FINE DEL CURRICULUM VITAE?

Oggi siamo ancora ad un punto di svolta addirittura molti specialisti HR dicono che lo stesso curriculum non serva più in quanto ognuno di noi ha sui social la sua rappresentazione più reale. Senza arrivare a questa esagerazione potremmo dire che oggi il vecchio CV non basta più per trovare un’occupazione e bisogna essere più originali per farsi notare dalle aziende. I consigli, rivolti a neolaureati o a disoccupati alle prese con gli annunci di lavoro, arrivano dal quotidiano inglese The Guardian, che ha condotto una ricerca tra gli esperti del settore per scoprire i modi più originali e più utili che i candidati possono mettere in pratica per trovare lavoro. Il risultato? Prima di tutto bisogna “saper unire talento professionale e spudoratezza”, rendendo il curriculum vitae più accattivante ed adattandolo al tipo di lavoro per il quale ci si candida.

140 CARATTERI E TROVI LAVORO SU TWITTER

Abbandonate le descrizioni prolisse e le pagine e pagine di CV oggi nell’epoca degli annunci 2.0, serve il dono della sintesi. Certo non è una cosa semplice e non è per tutti, scrivere con soli 140 caratteri. Tuttavia i cacciatori di teste ed i responsabili delle risorse umane sempre di più utilizzano i social come canale dove reperire risorse qualificate.

Nel 2014 già il 13% delle imprese ha usato questo canale di selezione secondo una ricerca di Jobvite che ha intervistato 1600 recruiters. E sono in aumento le aziende che a loro volta, per ingaggiare forze fresche, scelgono di pubblicare offerte utilizzando Twitter ad esempio Disney, l’Oréal, Starbucks e Accenture.

LA STORIA DI NINA, CHE HA FATTO DI TUTTO PER LAVORARE IN AIRBNB

Queste storie sono sempre di più, ho intervistato Nina Mufleh, che qualche mese fa è arrivata agli onori della cronaca grazie al suo Progetto Nina4Airbnb.

Nina è una professionista di marketing che ha trascorso gli ultimi 10 anni di lavoro nel Medio Oriente.

Ha lavorato come parte del team di comunicazione della regina Rania di Giordania ed ha lavorato al suo sogno, realizzare la principale agenzia di social media marketing in Medio Oriente. Nata in California, è tornata a San Francisco nel maggio 2014 per riavviare la sua carriera nella Silicon Valley. Dopo un anno caratterizzato da pochi progressi, ha creato Nina4Airbnb, un progetto di ricerca di mercato che ha ricevuto un’attenzione globale con quasi mezzo milione di visite al suo sito web e oltre 14.000 di visite al suo curriculum su LinkedIn.

Nina Mufleh. Foto: Fares Nimri

Nina, come nasce il tuo progetto?«Mi sono trasferita a San Francisco lo scorso anno con l’obiettivo di trovare un lavoro in una grande società. Sapevo che sarebbe stato difficile per l’abbondanza di talenti altamente qualificati presenti nella zona, ma non mi aspettavo di impiegare così tanto tempo per fare un po’ di progressi. Dopo aver inviato il mio curriculum a decine di aziende rispondendo a centinaia di annunci di lavoro,senza ottenere nulla, ho capito che dovevo fare qualcosa di drastico e di diverso per emergere, che è il motivo per cui ho creato questo esperimento».

Perché proprio Airbnb?«C’erano due ragioni per cui ho creato questo rapporto per Airbnb. La prima è che io sinceramente amo il marchio e ciò che essa rappresenta: l’appartenenza ovunque. Io credo che sia un grande messaggio. La seconda ragione è che c’era molta attenzione dei media mondiali su Airbnb. In qualità di esperta marketing, sapevo che se avessi fatto qualcosa per loro, c’era una buona possibilità che i media lo notassero ed attraverso la pubblicità avrei potuto ottenere l’attenzione di altre aziende».

Quanto ci hai messo a realizzare il sito e raccogliere i dati?«Mi ci sono voluti circa due giorni per raccogliere i dati ed analizzarli. Da lì ho trascorso un paio di giorni lavorativi per capire come raccontare una storia con quello che avevo – come progettare i contenuti per far si che sarebbe stati comprensibili anche se le persone non avessero letto il contenuto effettivo. Ho lavorato con un designer per circa una settimana per perfezionare quei dettagli».

Com’è andata la tua campagna? Alla fine sei riuscita a lavorare in Airbnb?«La campagna ha ricevuto l’attenzione di tutto il mondo ed un riconoscimento, al di là di quello che avevo previsto!

Ci sono stati circa mezzo milione di visite al sito entro le prime settimane e oltre 14.000 visite al mio profilo su LinkedIn. Mi ha dato l’opportunità di essere selezionata da molte aziende della Silicon Valley, e la possibilità di entrare a far parte di una società denominata Upwork (ex oDesk). Upwork collega le imprese ed i liberi professionisti di tutto il mondo, e sono estremamente felice di essere parte della loro squadra».

Pensi che davvero sia cambiato il modo di cercare il lavoro? In che modo?«Ho ricevuto migliaia di messaggi da parte di persone che hanno visto la campagna che mi hanno detto che si sono ispirati al mio progetto. Molti di loro hanno affrontato vere e proprio lotte professionali ed alcuni hanno condiviso con me il lavoro che hanno fatto, che è simile o ispirato a Nina4Airbnb. È estremamente gratificante sapere che il lavoro che ho fatto ha influenzato così tante persone. Sono molto eccitata che lavorando in Upwork sarò in grado di lavorare con più professionisti in giro il mondo per sostenerli mentre si sviluppano le loro carriere. Per supportare altri professionisti ed esperti di marketing e per aiutarli a creare proprio campagne di marketing di successo, ho pubblicato tutti i dettagli su nina4airbnb.com/whitepaper».

COME TROVARE LAVORO CON INTERNET

Non c’è solo la storia di Nina, le storie di assunzioni particolari sono tante soprattutto in America, se siete curiosi date uno sguardo qui – 10 Creative And Inspiring Ways People Got Early Jobs At Hot Startups.Il futuro è questo o forse no, basta pensare al metodo usato da Google che ti seleziona mentre navighi, come Max Rosett, neoassunto tra l’esercito dei talentuosi ingegneri della società di Mountain View.

Quindi se siete alla ricerca di lavoro, ragazzi date sfogo alla vostra inventiva e cercate di stupire le aziende che stanno cercando, certo però sarà difficile colpire l’Ad di Poste, Ferrovie delle Stato, Enel, o di Finmeccanica… visto che non usano Twitter.

Ma questa è un’altra storia.

ANTONIO SAVARESE

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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