Il sequestro di Garantex e il ruolo delle forze dell’ordine
Il Garantex, un exchange di criptovalute russo, è stato recentemente al centro di un’importante operazione condotta dallo U.S. Secret Service, in collaborazione con l’FBI, Europol e le forze dell’ordine di diversi paesi europei, tra cui Finlandia, Olanda, Estonia e Germania. Questo intervento ha portato al sequestro di domini e server utilizzati dall’exchange, noto per essere un punto di riferimento per i cybercriminali che desiderano convertire criptovalute in denaro contante, in particolare dopo attacchi ransomware.
Le accuse e le sanzioni internazionali
Garantex è stato accusato di riciclaggio di denaro e violazione delle sanzioni internazionali. Il 24 febbraio, il Consiglio dell’Unione Europea ha imposto sanzioni all’exchange per aver facilitato le banche russe nel superare le restrizioni economiche imposte in risposta alle azioni aggressive della Russia.
Inoltre, nel 2022, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti aveva già sanzionato Garantex per aver gestito transazioni per oltre 100 milioni di dollari legate a gruppi di cybercriminali e mercati neri, tra cui Conti e Hydra.
Le conseguenze per gli amministratori di Garantex
Due amministratori di Garantex, Aleksej Besciokov e Aleksandr Mira Serda, sono stati accusati di violazione delle sanzioni e riciclaggio di denaro. Besciokov, un cittadino lituano di 46 anni, era responsabile tecnico dell’exchange, mentre Serda, un cittadino russo di 40 anni, ricopriva il ruolo di Chief Commercial Officer. Le pene previste per i due possono arrivare fino a 45 anni di prigione per Besciokov e 20 anni per Serda, se condannati. Questo caso evidenzia l’impegno delle autorità nel combattere il crimine informatico e il riciclaggio di denaro attraverso le criptovalute.
Implicazioni per il mercato delle criptovalute
Il sequestro di Garantex ha sollevato preoccupazioni nel mondo delle criptovalute, in quanto l’exchange operava illegalmente dopo aver perso la licenza nel febbraio 2022. Inoltre, la sospensione dei servizi ha portato a una comunicazione sul canale Telegram dell’exchange, in cui si avvisava i clienti di possibili truffe da parte di individui che fingevano di ripristinare i servizi per rubare criptovalute. Questo episodio mette in luce la vulnerabilità del settore e la necessità di una regolamentazione più rigorosa per proteggere gli investitori e garantire la sicurezza delle transazioni.